La città risorta dal Guggenheim
Introduzione:
Il Guggenheim |
Bilbao è una città di oltre 350 mila abitanti, la più grande
dei Paesi
Baschi, situata nella Spagna settentrionale e capoluogo della provincia di Biscaglia.
Circondata da verdi e spoglie colline, i suoi sobborghi si
estendono per 16 km lungo il Rio Nerviòn fino all’estuario.
Fino al 1300 Bilbao era solo un piccolo villaggio di
contadini e pescatori, ma subì un improvviso sviluppo in relazione al
privilegio di trovarsi lungo la via di pellegrinaggio del Cammino di Santiago, che, in quel secolo, aveva
iniziato ad acquisire sempre più importanza.
Da allora la sua economia cominciò a decollare e il suo
porto vide aumentare lo scambio commerciale verso il nord Europa ed il
Mediterraneo.
Bilbao è divenuta una fiorente città industriale nel XIX
secolo, quando si iniziò a estrarre materiale ferroso dai depositi situati a
nord-est della sua provincia; da allora acciaierie e industrie chimiche
entrarono a far parte del paesaggio locale.
Palazzi modernisti |
Agli inizi del XX secolo Bilbao era considera una delle
città più industriali e meno turistiche della Spagna, tuttavia, verso la fine
del secolo, fu oggetto di un incredibile rinnovamento urbanistico.
Il porto, che fino ad allora si collocava prevalentemente
sul fiume, venne spostato ed espanso a nord sul Golfo di Biscaglia e vennero così
liberati ampi spazi nella zona centrale della città, sui quali fu possibile
costruire moderni edifici. La monotonia dello sviluppo industriale fu così
finalmente spezzata e anche l’inquinamento diminuì considerevolmente.
Un nuovo tipo di turismo venne lanciato negli anni ’90 soprattutto
grazie alla creazione del Guggenheim Museum di Bilbao, progettato
da Frank
O. Gehry.
Il museo fu inizialmente bersagliato da molte critiche
(relative sia ai suoi costi di costruzione che di mantenimento) che furono però
annullate dall'inaspettato successo che l'edificio riscosse a livello mondiale,
portando enormi benefici alla città, sia economici sia di immagine.
In quello stesso periodo anche i mezzi di trasporto della
città furono potenziati con un nuovo sistema di metropolitana progettato dal celebre
architetto Sir Norman Foster e, nel 2002, fu introdotta una nuova
linea di tram.
Attualmente Bilbao è ancora una delle città più prospere a
livello industriale, economico e finanziario di tutta la Spagna, ma viene anche
definita vivace e vibrante, grazie alle numerose attività artistiche e
culturali che ospita.
Perché andare:
Uno scorcio del Guggenheim |
Bilbao, per molto tempo ignorata dalle grandi masse turistiche,
che preferivano il tipico fascino di altre città spagnole, si è trasformata
negli ultimi anni in una meta imperdibile per tutti gli amanti
dell’architettura e dell’arte moderna.
Bilbao, però, attira ogni anno soprattutto centinaia di
migliaia di persone che si recano lì semplicemente incuriositi dal Museo
Guggenheim, grazie alla sorprendente campagna di pubblicizzazione di cui questo
straordinario edificio è stato fatto oggetto negli ultimi anni.
In effetti il museo, di per sé, vale una visita a Bilbao e
la presenza del vicino aeroporto (sulla rotta di diverse compagnie di voli
low-cost) lo rende una meta comoda per una tappa in Spagna.
Bilbao è anche meta ideale per una gita fuori porta, se la
si vuole raggiungere in treno, in auto o con l’autobus da una città vicina.
Il fiume Nerviòn |
Terminata la visita del museo, vale la pena anche di godersi
la città, non particolarmente bella, ma dotata di un fascino particolare. Infatti
l'ospitalità dei suoi abitanti, il suo vivace ambiente culturale, lo spirito
innovativo dei giovani che la abitano e il richiamo del mare (non molto
distante) ne fanno un luogo più che interessante, per organizzare una gita in famiglia o, meglio
ancora, con amici.
Luoghi e monumenti di interesse:
Il fiume Nerviòn e i suoi ponti
Il Palazzo del Municipio (Ayuntamiento)
Il Teatro Arriaga
Il Casco Viejo (città vecchia)
La Cattedrale di Santiago
Il Palacio de la Diputaciòn
Il Parco di Doña Casilda Iturrizar
Il Palazzo dei Congressi e della Musica
Il Museo di Belle Arti
Dove andare / Cosa fare:
Il Guggenheim e Puppy |
Per visitare Bilbao conviene quasi sempre partire proprio
dalla sua attrazione principale, cioè il Museo Guggenheim, che, se avvicinato
seguendo la centralissima Calle de Iparraguirre, si staglia inconfondibile tra
gli edifici tradizionali.
Il Museo Guggenheim,
inaugurato nel 1997, è un gioiello culturale e architettonico, ritenuto uno dei
più spettacolari edifici della corrente architettonica denominata decostruttivismo.
Esternamente appare come un susseguirsi di curve argentee,
rivestite di titanio pietra e cristallo, disegnate dall’architetto americano
Frank Gehry e dovrebbe assomigliare a una nave o forse a un fiore.
Posto davanti all’ingresso principale è possibile ammirare
anche una curiosa scultura chiamata “Puppy”:
dall’idea dell’artista americano Jeff Koons, è una struttura di metallo alta 13
metri che raffigura un cane di razza West Highland terrier. Questo viene
rivestito di vasi di fiori irrigati da un sistema interno ed è ormai diventato
un simbolo della città, molto amato dai suoi abitanti.
Scultura di nebbia sul guggenheim |
Il museo è poi circondato dall'acqua, dove sono collocati
dei bocchettoni dai quali, in determinate ore del giorno, fuoriesce una
“scultura di nebbia”, mentre la sera sputano fiamme colorate miste a spruzzi
d'acqua.
Una volta entrati, ci si può rendere conto che, rispetto alle
spettacolari forme esteriori, l’interno è molto più semplice, al fine di facilitare
la comprensione delle opere d’arte in mostra.
Il primo spazio in cui si trovano i visitatori è un atrio straordinario
alto oltre 50 metri, che serve da punto di orientamento e l’altezza ne fa uno
scenario sensazionale per l’esposizione di grandi opere.
Galleria dei pesci |
In totale ci sono19 gallerie che si raccordano su questo
spazio grazie ad un sistema di passerelle curvilinee sospese, di ascensori a
vetro e di torri di scale, destinate ad ospitare a rotazione le collezioni
della fondazione Guggenheim.
Tra le varie gallerie ne spicca una in particolar modo,
denominata “galleria dei pesci”: il suo motivo vorrebbe ricordare il movimento
fluido dei pesci (uno dei favoriti dell’architetto Gehry).
Questa è la galleria più grande di tutto il museo ed è
interamente occupata dall’opera The Matter of Time dello scultore minimalista
americano Richard Serra.
Il Puente de la Salve e "Maman" |
La collezione permanente del Guggenheim Museum Bilbao
riguarda in generale l'arte europea e americana del '900, ma si caratterizza
soprattutto per la presenza dell'arte contemporanea basca e spagnola.
La maggior parte delle opere esposte durante le mostre
temporanee fanno invece parte delle collezioni degli altri musei Guggenheim del
mondo (New York, Venezia e Berlino) e spesso sono molto più varie.
Il lato del museo che si affaccia sul fiume è scavalcato dal
Puente de La Salve, un ponte
sospeso, costruito nel 1970 come accesso a nord del fiume e ridisegnato nel
2007 dall'artista francese Daniel Buren come fosse anch’esso un’opera d’arte.
Appena sotto il ponte si staglia un’altra curiosa e
“mostruosa” scultura dell’artista francese Louise Bourgeois, chiamata “Maman”, che
raffigura un ragno colossale e accoglie il visitatore ai piedi della scalinata
d’ingresso del museo.
Il ponte Zubizuri |
Terminata la visita ci si può addentrare nel cuore di
Bilbao, verso est, seguendo il corso del fiume
Nervion.
Il primo ponte che incontriamo è sicuramente il più
interessante: si chiama Zubizuri, (“Ponte
Bianco” in lingua basca) ed è esclusivamente pedonale. Progettato
dall’architetto spagnolo Santiago Calatrava, è stato inaugurato nel 1997 e la
sua forma ricorda quella di un’arpa musicale.
Dal ponte successivo, Puente del Ayuntamiento, si ammira il Municipio di Bilbao, evidenziato dalla
sua immensa scala esterna, che rivela il disegno neo-classico e l'architettura
del XIX secolo.
Ayuntamiento |
Proseguedo sul fiume si nota il bell’edificio che ospita la “Stazione
del nord” con le sue vetrate multicolori e, oltrepassato il Puente del Arenal,
si accede alla “città vecchia”.
Stazione del nord |
Il Casco Viejo, costruito
nel XIV secolo lungo il fiume, è il cuore storico di Bilbao, nonché il suo
quartiere più attraente, rinomato per il fascino che emanano i suoi palazzi
decadenti, le facciate ruvide, i bar, i ristoranti e i negozi pittoreschi che
lo popolano.
Il primo monumento degno di nota è il Teatro Arriaga, che ricorda
il Teatro dell'Opera di Parigi, con la sua elegante architettura
neo-barocca.
Passeggiando per il quartiere, tra le varie chiese
tipicamente gotico-barocche, spicca in particolar modo la Cattedrale di Santiago di Bilbao.
Questa elegante edificio in stile gotico del XIV secolo è il
più antico di tutta la regione ed è consacrato in onore all'Apostolo San
Giacomo per il suo ritrovarsi lungo il Cammino di Santiago de Compostela.
La Cattedrale |
Palacio de la Diputaciòn |
Il teatro Arriaga |
Terminata la visita del centro storico, conviene
oltrepassare nuovamente il Puente del Arenal e imboccare la maestosa Gran Via
Don Diego Lopez de Haro sulla quale si possono notare
il Palacio de la
Diputación, riccamente decorato in stile barocco, costruito nel 1897 come
sede della Diputación Foral de Bizkaia e ornato da splendide vetrate.
Proseguendo in Plaza Moyua si potrà ammirare la Casa Montero, la cui curiosa facciata è
opera del famoso architetto spagnolo Antoni Gaudì.
Casa Montero |
Alla fine della Gran Via si potrà ci si potrà rilassare nel Parco di Doña Casilda Iturrizar, sicuramente il più bel parco della città, il cui
stile è moderno e molto piacevole.
Gli appassionati dell’arte potranno poi visitare l’antistante
Museo de Bellas Artes, considerato
uno dei maggiori musei spagnoli, contenente opere d’arte che vanno dall’epoca
romanica a quella moderna. Il museo è famoso soprattutto perché conserva alcuni
capolavori dei maestri dell’arte spagnola, tra cui: Morales, El Greco, Ribalta,
de Ribera, Velázquez, Carreño e Goya.
Palacio de la Musica y Congresos Euskalduna |
Un altro stupefacente edificio che sorge non lontano dal
parco è il Palacio de la Musica y
Congresos Euskalduna. Disegnato a forma di nave, contiene alcuni
auditorium, tra cui uno da 2200 posti ed è sede dell’orchestra sinfonica di
Bilbao.
Curiosità:
Il Guggnheim |
Bilbao è la capitale dei Paesi Baschi (Euskal Herria) ed è
molto orgogliosa della sua identità basca, della quale conserva la lingua
(Eukara) e i costumi.
Il nome originale della città in lingua basca è Bilbo.
Il fiume Nerviòn, che taglia la città, è attraversato da 17
ponti
Bilbao è suddivisa in otto quartieri principale, denominati
“distretti” ed è dotata di ben 18 parchi.
Il museo Guggenheim di Bilbao rientra nella corrente di “Sculturarchittettura”
che ha preso piede in vari parti del mondo e viene considerato uno dei più
grandi successi in campo culturale dei nostri tempi. Attira quasi un milione di
visitatori ogni anno, il che è a dir poco clamoroso, per una città che in
precedenza godeva di un'attrattiva turistica piuttosto scarsa.
Un'opera esposta al Museo |
Inoltre, la ricaduta dal punto di vista economico è stata enorme, e ha contribuito a incrementare il giro d'affari complessivo delle varie attività della città.
Il suo altissimo atrio è stato studiato per diffondere la
luce del giorno nelle sale situate ai vari livelli (più o meno come accade
nelle imbarcazioni di lusso per gli spazi situati sottocoperta) mentre molte
gallerie sono illuminate da lucernari che regolano l'intensità della luce
naturale grazie ad un sistema di tende motorizzate.
Il titanio è un metallo raramente utilizzato in edilizia, ma
impiegato solitamente nella costruzione degli aerei. Per rivestire la facciata
del museo ne sono state usate 60 tonnellate, tramutate in 33.000 lamine dello
spessore di 3 millimetri. Questo complicato procedimento è stato attuato in
vari Paesi: estratto in Australia, il titanio è stato poi fuso in Francia,
laminato a Pittsburg, decappato in Gran Bretagna e assemblato a Milano.
L'interno del museo |
Affinché le lamine di titanio conservino sempre il loro
splendore è stata riservata una particolare cura alla manutenzione del museo:
spesso è infatti possibile vedere operai che, sospesi con dei cavi, puliscono o
riparano il rivestimento con estrema competenza.
Per il rivestimento in pietra sono stati utilizzati 27.200
m2 di pietra di colore beige ambrato, arrivati al cantiere del museo dalle Cave
di Huéscar di Granada.
Le parti trasparenti dell’edificio sono composte da 2500 pezzi di doppio cristallo termico.
Gehry fu incaricato di progettare l’edificio nel 1990 dopo
aver vinto un concorso internazionale istituito dalla fondazione Guggenheim.
Egli preferì disegnare un edificio "ex novo" e la progettazione e la
realizzazione di una struttura così complessa è stata resa possibile grazie
all'utilizzo dei più moderni software di progettazione e di calcolo (il
programma usato è lo stesso che viene adoperato in Francia per la progettazione
degli aerei militari).
Ragno gigante sul Nerviòn |
Il museo inizialmente fu oggetto di pesanti critiche:
infatti i soldi per la sua costruzione provenivano esclusivamente dalle casse
della cultura del governo basco e stava lasciando la cultura basca senza fondi.
L'edificio è stato criticato anche per il suo elevato costo
e per il carattere sperimentale di molte delle innovazioni architettoniche, che
ne hanno reso più costosa e difficile la pulizia e il mantenimento: per
l'umidità il titanio
che ricopre interamente il museo ha iniziato un processo molto simile all'ossidazione.
Inoltre parte del titanio, proveniente dalla Russia, era difettoso ed ogni
singola lastra, con le variazioni termiche, ha cominciato un lento processo di
deformazione, ottenendo che l'intera struttura fosse soggetta a continui
restauri.
Il 18 ottobre 1997 venne celebrato il galà d'inaugurazione al quale accorsero
importantissimi architetti, personalità varie del mondo della cultura, e
perfino il re di Spagna. Inoltre da questa festa partì una
campagna mediatica per lanciare il museo sul palcoscenico internazionale.
La geografia influenza profondamente il clima di Bilbao che
è più mite durante tutto l’anno rispetto da altre zone della penisola, tuttavia
le condizioni metereologiche variano spesso, anche con rapidità inusuale.
Il Ponte Zubizuri |
Il terzo distretto di Bilbao, Otxarkoaga-Txurdinaga, è
conosciuto per i vigneti del Txakoli che producono l'omonimo vino molto
apprezzato
Le classiche “tapas” spagnole a Bilbao si chiamano Pintxos e
si fondono con la gastronomia locale, incentrata soprattutto sui prodotti del
mare. Nei bar e nei ristorantini del Casco Viejo è possibile assaggiarne di
ottime.
A nord, a pochi chilometri dal centro urbano di Bilbao si
trovano alcune splendide spiagge, il cui mare cristallino, pare sia oggigiorno
molto pulito. Tra le tante ricordiamo Playa de Bakio, Playa de La Arena Muskiz,
Playas de Gorliz y Plentzia e Playa de Azkorri.
La stagione marittima va da aprile a novembre, sebbene non
sempre si possa approfittare delle spiaggie per l'elevata presenza di giorni
nuvolosi.
Recensione:
Il mio primo pensiero appena giunto a Bilbao è stato che,
per essere diventata una delle città più visitate della Spagna, lì doveva
essere successo un vero miracolo!
Lo squallore della periferia e il grigiore del clima (che a
quanto pare è peggiore di quello londinese durante tutto l’anno) mi sembravano
sconcertanti.
Puppy e i suoi fiori |
Fortunatamente ero già stato avvisato che tutti più o meno
hanno la medesima impressione e che, in effetti, i turisti ci vanno
esclusivamente per visitare il Guggenheim.
Il Museo si erge massiccio sul bordo del fiume e il suo
profilo metallico stona sia con le case tradizionali che gli stanno di fronte
che con le verdi colline che gli fanno da sfondo, ma, dopo un po’ che lo si
guarda, quasi ci si abitua.
Il suo esterno è davvero stupefacente e cambia continuamente
a seconda del punto da cui lo si guarda. Le opere e gli altri edifici che lo
circondano, comunque, sono ancora più “assurdi” del museo stesso.
Il cagnolino fiorito “Puppy” mi è piaciuto tantissimo e
ancora di più l’idea che non è mai uguale, perchè i fiori che lo rivestono vengono sostituiti in continuazione.
La presenza del “Ragno gigante” mi ha incuriosito e,
infatti, non vedevo l’ora di chiedere spiegazioni riguardo al significato
dell’opera (che comunque c’è ed è anche interessante).
Le fontane di fuoco |
Una vera delusione invece sono state la cosiddetta “scultura
di nebbia” che viene sparata dall’acqua in certe ore del giorno e le “fontane
di fuoco” dello show serale, che francamente mi aspettavo molto più
spettacolari.
Una volta entrati, ci si rende presto conto che le opere
esposte risultano meno interessanti
rispetto al museo stesso (quelle astratte fanno pure venire il nervoso
per la loro stupidità) tuttavia forniscono un’interessante gamma di opere di arte moderna e contemporanea.
Gli artisti sono presenti con due o tre opere a testa,
distribuite con parsimonia sulle pareti delle varie gallerie, in quanto la
filosofia del Guggenheim è quella di lasciare “ampi spazi vergini” affinché il
museo venga concepito come qualcosa di spazioso (per non dire semi-vuoto).
Una terrazza del Guggenheim |
Nel mio caso comunque credo di essere stato fortunato, dato
che la mostra temporanea era dedicata allo scultore indiano Anish Kapoor, le
cui opere artistiche riguardavano soprattutto la tematica degli specchi, delle
forme bizzarre ottenute con la cera fusa e degli effetti ottici e mi ha davvero
entusiasmato.
Un nuovo grattacielo |
Un vero peccato che non si possano fare fotografie
all’interno, ma, fortunatamente io me ne sono fregato e le ho fatte lo stesso,
anche se purtroppo molto meno di quelle che avrei voluto.
Una volta terminata la visita del museo ho perfino
cominciato ad apprezzare i nuovi grattacieli e i bizzarri edifici modernisti costruiti nei paraggi (apparentemente costituiti di mattoncini Lego) i cui colori rompevano il
grigiore cittadino circostante.
Il centro storico di per sé, invece, mi ha entusiasmato molto meno,
ma bisogna ammettere che, tutto sommato, non è brutto per essere quello di una città
superindustriale.
Lo sforzo compiuto negli ultimi 15 anni per la sua
“riqualificazione” è davvero ammirevole e, quasi quasi, mi è spiaciuto non
fermarmi un giorno in più per apprezzarlo al meglio.
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