La capitale della Navarra
Introduzione:
La Piazza del Municipio in festa |
Pamplona è una città di
oltre 190.000 abitanti, situata nel nord della penisola iberica e capoluogo
della comunità autonoma della Navarra. Il suo centro
storico, particolarmente conservato, si trova sulla riva destra del fiume Arga,
un affluente del fiume Ebro, ma la città si è sviluppata su entrambi i lati del
fiume.
Venne fondata, come accampamento miltare nel 75 a.C. per
volere del generale romano Pompeo, al quale deve anche il suo nome. Durante
l’impero romano fu una fiorente città, ma venne distrutta nell’epoca delle invasioni barbariche.
Nel 466 passò nelle mani dei Visigoti e poi agli
Arabi nel VIII
secolo, i quali però non si stanziarono mai stabilmente e vennero infine
scacciati dai cristiani nel X secolo.
Nei secoli XI-XII la città riprese a crescere, ma era
suddivisa in tre distinti agglomerati urbani, in continua lotta tra loro, fino
a quando il re Carlo III di Navarra ne sancì l’unione nel
1426 con il trattato denominato “Privilegio de la Union”.
Nel XVI secolo la regione era in preda a una guerra civile e
il Regno di Castiglia ne approfittò per assorbire definitivamente la Navarra
nel 1512.
Uno scorcio delle mura |
In seguito all’annessione con la Castiglia, Pamplona diventò
un avamposto della corona spagnola nei confronti della Francia.
Lo scopo, costante ne corso dei tre secoli successivi, fu la
protezione della frontiera da eventuali invasioni, perciò le mura e le
fortificazioni della città furono potenziate per renderla una fortezza
inespugnabile, ma, allo stesso tempo, ne impedirono l’espansione fino al XX
secolo.
Pamplona è oggi meta frequentatissima dai turisti che vi si
recano per assistere (o partecipare) alla festa de “Los Sanfermines”, resa
celebre dallo scrittore americano Ernest Hemingway nei suoi racconti.
I festeggiamenti durano dal 6 al 14 luglio e una delle
attività più famose de Los Sanfermines è l'Encierro, cioè
la famosa corsa dei tori, che, lasciati liberi di correre tra la folla nei
vicoli della città, raggiungono infine la Plaza de Toros, dove si celebrano le corride.
Pamplona è anche una tappa fondamentale del Cammino di
Santiago francese e quindi meta ogni anno di numerosi pellegrini.
Perché andare:
Una via del centro |
Pamplona è, per la maggior parte dell’anno, una città molto
tranquilla. Ha un centro storico caratteristico, ma di modeste dimensioni, il
che la rende una meta perfetta per una gita fuori porta per chi si trova nel
nord della Spagna. I vicoli stretti e le chiese austere, più simili a fortezze,
conferiscono alla città un fascino particolare.
Gli amanti della storia troveranno molto affascinante la
struttura fortificata chiamata “la Ciudadela” che mantiene in parte intatta la
propria struttura originale e che fornisce al visitatore un’idea molto
dettagliata di come funzionassero le difese cittadine in epoca rinascimentale.
Il parco de la Taconera |
La maggior parte dei turisti, però, si reca a Pamplona nel
mese di luglio, quando la città si trova in pieno fermento, incuriositi della
storica festa de “Los Sanfermines”.
I più “coraggiosi”, forse, vorranno anche partecipare alla
celebre corsa con i tori, ritenuta da molti turisti in tutto il mondo come uno
“sport estremo”, non esente da incidenti gravi e in tal caso mortali.
La visita alla città è comunque sconsigliata durante questo
periodo agli amanti degli animali, in quanto, al termine della corsa, i tori
vengono condotti nell’arena destinata alle corride e uccisi durante gli
spettacoli.
Il Paseo de Ronda |
Luoghi e monumenti di interesse:
Il Palazzo Comunale
La Cattedrale di Santa Maria
La Chiese di San Nicolàs, San Saturnino e San lorenzo
Plaza del Castillo
La Plaza de Toros e il Monumento alla corsa dei tori
Il Museo della Navarra
Le Mura
Il Parco de la Taconera
La Ciudadela
Dove andare / Cosa fare:
I monumenti di interesse si trovano tutti all’interno del
centro storico, racchiusi dalle mura cinquecentesche e facilmente raggiungibili
a piedi in pochi minuti durante una piacevole passeggiata.
La chiesa di San Fermìn |
Imboccando gli stretti vicoli del borgo vecchio sarà
possibile distinguere la Chiesa di San Fermìn (o San
Saturnino).
Questo edificio fu importante non solo come centro religioso,svolse,
infatti, anche un’importante funzione militare e difensiva per gli abitanti
della zona.
Il tempio è un robusto edificio gotico costruito tra il XII
e il XV secolo, con un atrio porticato.
Le due torri sono di carattere difensivo ed una è sormontata
da una banderuola a forma di gallo.
Di fronte all’atrio si trova il cosiddetto “pocico” (piccolo
pozzo) in cui secondo la tradizione il vescovo Saturnino, patrono di Pamplona,
battezzò i primi cristiani della città.
Dalla chiesa di San Saturnino è possibile poi imboccare
Calle San Miguel, che conduce a Plaza San Francesco, dov'è ubicato l'edificio
più vecchio di tutta Pamplona: la Cámara
de Comptos, adibito a sede della Corte dei Conti del Regno tra il 1525 e il
1836.
Il Palazzo Comunale |
Questo edificio medievale Duecentesco (non particolarmente
appariscente) è considerato l’unico esempio di architettura gotica civile a
Pamplona e nel suo cortile interno vi è un bellissimo giardino con un pozzo al
centro. Nelle sue stanze sono custodite monete dei vari Re di Navarra e
documenti originali firmati dai monarchi.
Se dalla chiesa di San Saturnino si procede invece verso nord,
è possibile ammirare il celebre Palazzo
Comunale. Nella facciata si intrecciano il tardo barocco e il neoclassico
settecentesco, anche se il resto dell’edificio risale all’Ottocento. Dal
balcone principale, il 6 luglio, viene lanciato il razzo che dà il via alle feste
in onore di San Fermin, mentre, il 14 luglio, è il palcoscenico del famoso
“Pobre de mì”, cioè l’atto conclusivo delle feste.
A nord della città, non lontano dal fiume Arga, gli
appassionati di storia potranno visitare il Museo della Navarra. Questo è il museo più importante di Pamplona,
insediato nell’antico ospedale di Nuestra Señora de la Misericordia, di cui
conserva la facciata.
Il Museo della Navarra di sera |
Ospita collezioni archeologiche e artistiche relative alla
storia della Navarra, tra cui spiccano i capitelli della antica cattedrale
romanica di Pamplona o la bellissima urna di avorio scolpita in stile
ispano-arabo proveniente dal Monasterio di Leyre. Dell’epoca romana vi sono
importanti mosaici come quello di Teseo. Per quanto riguarda la pittura, vale
la pena di ammirare il capolavoro del museo, il ritratto del marchese di San
Adriàn, firmato da Goya.
Il Portal de Francia |
Scendendo verso ovest dal Museo è possibile percorrere un
tratto delle mura lungo il “Paseo de Ronda” e uscire dal centro storico,
mentre, proseguendo verso nord-est si raggiunge la zona più settentrionale
della città.
Seguendo questa direzione ci si imbatte in quello che rimane
di un antico baluardo delle mura chiamato “Rincon del Caballo Blanco”, dal
quale si può ammirare l’ampia zona verde che costeggia il fiume Agra e il
Puente de la Magdalena.
Su questo ponte passa un tratto del Cammino di Santiago, che
si addentra poi per la città attraverso la porta delle mura denominata “Portal
de Francia”.
La Cattedrale di Santa Maria |
Non troppo distante sorge la Cattedrale di Santa Maria, costruita tra il Trecento e il
Quattrocento su un sito in cui sorgeva un tempio romanico. Dietro la facciata
neoclassica si nasconde una magnifica chiesa gotica, la cui navata centrale
misura 28 metri di altezza.
La costruzione è molto sobria e la luce penetra dai
finestroni a sesto acuto attraverso vetrate del Cinquecento e altre più
recenti.
La figura di Santa Maria, che presiede il tempio, è una scultura
lignea romanica rivestita d’argento. Nella navata centrale si trova il sepolcro
di Carlo III il nobile e di sua moglie Leonor, un superbo esempio di scultura gotica
del Quattrocento. Il chiostro, però, rappresenta il vero gioiello della
Cattedrale, con volte, archi e porte ornate da gruppi scultorei molto vari e
raffinati.
Plaza del Castillo |
Dalla Cattedrale dirigendosi verso sud si incontra poi Plaza del Castillo, il vero centro
geografico del borgo vecchio, nonché animato punto di ritrovo per gli abitanti
di Pamplona.
La Piazza è frutto di costruzioni di epoche distinte, per
cui si possono apprezzare la gran varietà di stili che hanno gli edifici che la
circondano, tra cui un teatro, il Palacio de la diputaciòn, il Casinò e molti
bar all’aperto, tra cui il celebre Café Iruña. Dal 1943 è stato collocato al
centro della piazza un chiosco di pietra che spesso è sede di spettacoli
musicali.
Il Parlamento della Navarra |
Sul lato a sud di Plaza del Castillo, all’angolo con Paseo
Sarasate, sorge poi il Palazzo del Governo della Navarra costruito a metà
dell’Ottocento, è oggi sede della Presidenza del Governo regionale e altri
uffici amministrativi. Gli abitanti di Pamplona lo chiamano “Il Consiglio”.
La chiesa di San Nicolàs |
Proseguendo su Paseo Sarasate si giunge alla Chiesa di San Nicolàs. Questa fu il
centro religioso del borgo medievale omonimo, ma svolse anche un’importante
funzione militare e difensiva per i suoi abitanti. Questa “chiesa-fortezza” del
XII secolo presenta diversi stili, infatti, all’interno, la volta e l’abside
sono gotici, mentre il resto del tempio è in stile romanico cistercense. Fu
restaurata nel 1924 e ospita un grande organo barocco del 1769, il migliore
della città,. La chiesa è circondata da due portici costruiti nel 1887.
Monumento alla Corsa dei Tori |
Non molto distante da Plaza del Castillo verso est sorge
invece la Plaza de toros, cioè
l’arena in cui si celebrano le corride, nonché il luogo dove termina la famosa
corsa dei tori durante i festeggiamenti dei Sanfermines. Nelle immediate vicinanze sorge anche il monumento alla corsa dei tori, opera
dello scultore Rafael Huerta, che raffigura un istante del celeberrimo Encierro,
in cui i tori rincorrono i corridori nelle vie di Pamplona.
La chiesa di San Lorenzo |
All’estremità ovest del centro storico sorge invece la chiesa di San Lorenzo, di grande valore
sentimentale per gli abitanti di
Pamplona, in quanto custodisce una cappella barocca dedicata a San Fermìn. La
facciata risale al 1901 in sostituzione di quella barocca. Ha pianta a croce
greca iscritta in un quadrato. Molto interessante il gioco geometrico delle sue
cupole e la lanterna che sormonta la parte superiore.
Davanti alla chiesa di san Lorenzo si trova poi l’accesso al
Parco de la Taconera.
Il Parco de la Taconera |
Questo è il più suggestivo e il più bello dei parchi di
Pamplona: è dotato di un’ampia zona a giardino con un grazioso caffè in stile
viennese, ma la sua caratteristica più singolare è la presenza di cervi, daini,
pavoni e varie specie di anatidi che vivono lungo i fossati delle mura che
seguono il perimetro del parco.
Veduta aerea della Cittadella |
Più a sud, invece sorge la Ciudadela. Questa cittadella fortificata è stata costruita tra il
1571 e il 1645, su ordine di Filippo II, seguendo il modello della fortezza di
Anversa. È costituita da un pentagono regolare con cinque baluardi agli angoli (di
cui solo tre sono ancora intatti) ed è considerata l’esempio migliore di
architettura militare del rinascimento spagnolo.
Nel 1888 fu avviata la demolizione di una parte dei baluardi
per costruire la parte nuova della città.
La Ciudadela è oggi il grande polmone verde della città e i
fossati, i baluardi e i padiglioni sono adibiti ad attività sportive e di
svago. Ospitano inoltre mostre e manifestazioni culturali.
Curiosità:
Il nome della città in lingua basca è Iruña.
Una via del centro |
È una città molto grande e si calcola che, con il suo
continuum urbano ospiti almeno la metà della popolazione dell’intera Navarra.
Il Parco de la Taconera |
A Pamplona si conclude la seconda tappa del ramo francese
del Cammino di Santiago che parte da Roncisvalle. Infatti la città è dotata di
ostelli in pieno centro, attrezzati per ospitare i pellegrini.
La città rimase chiusa entro le sue mura fino al 1905, quando
furono in parte abbattute per permettere l'espansione della città e dei nuovi
quartieri.
Le zone dove sorgevano le fortificazioni furono trasformate
in parchi e la città assunse l'aspetto moderno attuale, conservando però una
parte delle sue vestigia di epoca medioevale.
L'antico portale di San Nicolàs |
La chiesa di San Nicolàs venne costruita nel 1117, ma fu
nuovamente consacrata nel 1231 dopo essere stata distrutta nel corso di una
guerra tra gli abitanti del borgo di San Nicolàs con quello vicino di San
Fermìn.
Il Palazzo Comunale è stato costruito nel luogo,
considerato“neutrale”, in cui convergevano i tre borghi (Navarreria, San
Saturnino e San Nicolàs) unificati da Carlo III il Nobile nel 1423, ma in
continua lotta tra loro.
La Ciudadela non fu mai espugnata con le armi, tuttavia
nell’inverno del 1808, dopo una copiosa nevicata, le truppe francesi, che
alloggiavano fuori dai confini della città, riuscirono a distrarre le guardie
lanciandogli delle palle di neve. I navarresi animati dal gioco, dimenticarono
i loro obblighi e si trovarono improvvisamente circondati e disarmati dalle
truppe straniere.
Plaza del castillo |
Alla fine del XX secolo, quando vennero costruiti i parcheggi
sotterranei in Plaza del Castillo, furono scoperti i resti delle terme romane,
una necropoli musulmana e un tratto delle mura medievali.
Nella piazza sono state svolte tutte le corride dal 1385 al
1844, quando venne finalmente costruita la Plaza de Toros per tali eventi.
Ernest Hemingway era
un assiduo frequentatore del Cafè Iruna di Plaza del Castillo, dove spesso si
sedeva cercando ispirazioni per i suoi libri, annotando usi, costumi e aneddoti
del luogo.
La descrizione che Ernest Hemingway fece della corsa dei tori nel suo
romanzo del 1927 (Fiesta, il Sole sorge ancora) ha reso Pamplona famosa in
tutto il mondo.
La chiesa di San Lorenzo |
La cappella di San Fermìn nella chiesa di San Lorenzo
custodisce l’immagine del santo che viene condotta in processione durante Los
Sanfermines.
Durante la festa de Los Sanfermines la popolazione di
Pamplona passa da 190.000 abitanti a più di 1.500.000 e per prenotare una
vacanza in questo periodo è necessario prenotare un albergo molti mesi prima.
Il balcone da cui parte il "Chupinazo" |
Le feste cominciano con il lancio del chupinazo (un razzo)
dal balcone del consiglio della città a mezzogiorno del 6 luglio e
finiscono a mezzanotte del 14 luglio, per un totale di 204 ore.
Durante questa settimana le celebri corse dei tori
cominciano alle otto di mattina e durano, in media, tre o quattro minuti
ciascuna; si svolgono però anche spettacoli pirotecnici, concerti folk e
processioni.
Secondo la tradizione San Firmino era figlio del senatore
Firmus, governatore di Pamplona nel III secolo. Si convertì al Cristianesimo
e fu battezzato da San Saturnino nel luogo che oggi si chiama
popolarmente “Pocico de San Cernin”. Morì decapitato ad Amiens, dove era andato
a predicare, nel 303.
Un momento dell'Encierro |
Firmino fu martirizzato per essersi opposto al sacrificio
dei tori agli idoli del paganesimo e dunque divenne anche patrono dei
ruminanti.
L’origine dei Sanfermines sta quindi nel fatto che San
Firmino si batté per la liberazione dei tori dalla mattanza pagana, dunque gli
è stata dedicata una festa in cui dei tori scatenati corrono per le vie della
città travolgendo e incornando dei cittadini stolti o ubriachi che
simboleggiano gli antichi pagani.
Dopo la diffusione della moda delle corride, San Firmino
divenne anche patrono dei toreri.
Negli ultimi anni gli animalisti hanno duramente contestato
la festa a causa del maltrattamento dei tori durante l'Encierro. Per protesta il
5 luglio si svolgono le cosiddette "corse dei nudi", con animalisti
svestiti (ma non completamente nudi) che sfilano per le strade della città a
ritmo di tamburi, armati di innocue bandane rosse e corna di plastica.
Recensione:
Ovviamente io non ho visitato Pamplona durante la settimana
dei Sanfermines, sebbene, confesso, la cosa mi avrebbe intrigato.
Una via del centro |
L’impressione che ho avuto è stato quella di una città
tranquilla e sonnolenta, totalmente contrastante con l’immagine che ne hanno i
turisti, sempre legata alla sua più celebre festività.
Non avendo grandi aspettative non ne sono rimasto deluso,
anche se non la annovererei certo tra le mete turistiche più belle della
Spagna.
Mi ha colpito molto il contrasto tra la città medioevale (con
i suoi vicoli stretti, le piazzette e le chiese) e i suoi quartieri moderni
(con grandi viali e ampi spazi verdi) e, allo stesso tempo, il modo in cui i
cittadini abbiano saputo valorizzare i propri monumenti.
Il Parco de la Taconera |
Vedere cervi, cinghiali e uccelli variopinti scorrazzare
liberi per il Parco de la Taconera a pochi metri dai turisti è una cosa che,
credo, raramente si possa osservare in una grande città. Vera delusione invece la visita alla Ciudadela, che è sicuramente molto più interessante se osservata da una aereo, ma che, in prima persona, non presenta altra attrattiva se non gli immensi prati dove sdraiarsi a leggere o a prendere il sole.
L'interno de la Ciudadela |
Alcuni vicoli sono così angusti che, finalmente, ho compreso
come mai parte del pubblico spesso si trasformi nel protagonista stesso dello
spettacolo e, considerato che di spazio per scappare a volte non ce n’è, appare
chiaro come mai ogni tanto “ci scappi il morto”.
Voto: 6
Tempo di soggiorno consigliato: 1 o 2 giorni
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