Perchè questo blog?

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Perchè sono anni che viaggio e fotografo tutto ciò che vedo e mi sono appassionato ad entrambe le cose :-)
Ogni volta torno a casa e penso: "Perchè non tenere un diario di tutti i miei viaggi?". Un bel giorno mi sono reso conto di averlo già: in tutte le mie cartelle sul pc, meticolasamente ordinate per data e descrizione. Fotografie, informazioni,curiosità, mappe ecc.
Non restava che condividerle con il mondo!

mercoledì 6 giugno 2012

Pamplona

La capitale della Navarra

Introduzione:


La Piazza del Municipio in festa
Pamplona  è una città di oltre 190.000 abitanti, situata nel nord della penisola iberica e capoluogo della comunità autonoma della Navarra. Il suo centro storico, particolarmente conservato, si trova sulla riva destra del fiume Arga, un affluente del fiume Ebro, ma la città si è sviluppata su entrambi i lati del fiume.
Venne fondata, come accampamento miltare nel 75 a.C. per volere del generale romano Pompeo, al quale deve anche il suo nome. Durante l’impero romano fu una fiorente città, ma venne distrutta nell’epoca delle invasioni barbariche.
Nel 466 passò nelle mani dei Visigoti e poi agli Arabi nel VIII secolo, i quali però non si stanziarono mai stabilmente e vennero infine scacciati dai cristiani nel X secolo.
Nei secoli XI-XII la città riprese a crescere, ma era suddivisa in tre distinti agglomerati urbani, in continua lotta tra loro, fino a quando il re Carlo III di Navarra ne sancì l’unione nel 1426 con il trattato denominato “Privilegio de la Union”.
Nel XVI secolo la regione era in preda a una guerra civile e il Regno di Castiglia ne approfittò per assorbire definitivamente la Navarra nel 1512.
Uno scorcio delle mura
In seguito all’annessione con la Castiglia, Pamplona diventò un avamposto della corona spagnola nei confronti della Francia.

Lo scopo, costante ne corso dei tre secoli successivi, fu la protezione della frontiera da eventuali invasioni, perciò le mura e le fortificazioni della città furono potenziate per renderla una fortezza inespugnabile, ma, allo stesso tempo, ne impedirono l’espansione fino al XX secolo.
Pamplona è oggi meta frequentatissima dai turisti che vi si recano per assistere (o partecipare) alla festa de “Los Sanfermines”, resa celebre dallo scrittore americano Ernest Hemingway nei suoi racconti.
I festeggiamenti durano dal 6 al 14 luglio e una delle attività più famose de Los Sanfermines è l'Encierro, cioè la famosa corsa dei tori, che, lasciati liberi di correre tra la folla nei vicoli della città, raggiungono infine la Plaza de Toros, dove si celebrano le corride.
Pamplona è anche una tappa fondamentale del Cammino di Santiago francese e quindi meta ogni anno di numerosi pellegrini.

Perché andare:


Una via del centro
Pamplona è, per la maggior parte dell’anno, una città molto tranquilla. Ha un centro storico caratteristico, ma di modeste dimensioni, il che la rende una meta perfetta per una gita fuori porta per chi si trova nel nord della Spagna. I vicoli stretti e le chiese austere, più simili a fortezze, conferiscono alla città un fascino particolare.
Gli amanti della storia troveranno molto affascinante la struttura fortificata chiamata “la Ciudadela” che mantiene in parte intatta la propria struttura originale e che fornisce al visitatore un’idea molto dettagliata di come funzionassero le difese cittadine in epoca rinascimentale.
Il parco de la Taconera
La passeggiata attraverso le mura, invece, può essere apprezzata da chiunque, poiché attorno ad esse si aprono la maggior parte degli spazi verdi della città, molto belli e curati.
La maggior parte dei turisti, però, si reca a Pamplona nel mese di luglio, quando la città si trova in pieno fermento, incuriositi della storica festa de “Los Sanfermines”.
I più “coraggiosi”, forse, vorranno anche partecipare alla celebre corsa con i tori, ritenuta da molti turisti in tutto il mondo come uno “sport estremo”, non esente da incidenti gravi e in tal caso mortali.
La visita alla città è comunque sconsigliata durante questo periodo agli amanti degli animali, in quanto, al termine della corsa, i tori vengono condotti nell’arena destinata alle corride e uccisi durante gli spettacoli.

Il Paseo de Ronda

Luoghi e monumenti di interesse:


Il Palazzo Comunale
La Cattedrale di Santa Maria
La Chiese di San Nicolàs, San Saturnino e San lorenzo
Plaza del Castillo
La Plaza de Toros e il Monumento alla corsa dei tori
Il Museo della Navarra
Le Mura
Il Parco de la Taconera
La Ciudadela

Dove andare / Cosa fare:

 
I monumenti di interesse si trovano tutti all’interno del centro storico, racchiusi dalle mura cinquecentesche e facilmente raggiungibili a piedi in pochi minuti durante una piacevole passeggiata.

La chiesa di San Fermìn
Imboccando gli stretti vicoli del borgo vecchio sarà possibile distinguere la Chiesa di San Fermìn (o San Saturnino).
Questo edificio fu importante non solo come centro religioso,svolse, infatti, anche un’importante funzione militare e difensiva per gli abitanti della zona.
Il tempio è un robusto edificio gotico costruito tra il XII e il XV secolo, con un atrio porticato.
Le due torri sono di carattere difensivo ed una è sormontata da una banderuola a forma di gallo.
Di fronte all’atrio si trova il cosiddetto “pocico” (piccolo pozzo) in cui secondo la tradizione il vescovo Saturnino, patrono di Pamplona, battezzò i primi cristiani della città.

Dalla chiesa di San Saturnino è possibile poi imboccare Calle San Miguel, che conduce a Plaza San Francesco, dov'è ubicato l'edificio più vecchio di tutta Pamplona: la Cámara de Comptos, adibito a sede della Corte dei Conti del Regno tra il 1525 e il 1836.
Il Palazzo Comunale
Questo edificio medievale Duecentesco (non particolarmente appariscente) è considerato l’unico esempio di architettura gotica civile a Pamplona e nel suo cortile interno vi è un bellissimo giardino con un pozzo al centro. Nelle sue stanze sono custodite monete dei vari Re di Navarra e documenti originali firmati dai monarchi.

Se dalla chiesa di San Saturnino si procede invece verso nord, è possibile ammirare il celebre Palazzo Comunale. Nella facciata si intrecciano il tardo barocco e il neoclassico settecentesco, anche se il resto dell’edificio risale all’Ottocento. Dal balcone principale, il 6 luglio, viene lanciato il razzo che dà il via alle feste in onore di San Fermin, mentre, il 14 luglio, è il palcoscenico del famoso “Pobre de mì”, cioè l’atto conclusivo delle feste.

A nord della città, non lontano dal fiume Arga, gli appassionati di storia potranno visitare il Museo della Navarra. Questo è il museo più importante di Pamplona, insediato nell’antico ospedale di Nuestra Señora de la Misericordia, di cui conserva la facciata.
Il Museo della Navarra di sera
Ospita collezioni archeologiche e artistiche relative alla storia della Navarra, tra cui spiccano i capitelli della antica cattedrale romanica di Pamplona o la bellissima urna di avorio scolpita in stile ispano-arabo proveniente dal Monasterio di Leyre. Dell’epoca romana vi sono importanti mosaici come quello di Teseo. Per quanto riguarda la pittura, vale la pena di ammirare il capolavoro del museo, il ritratto del marchese di San Adriàn, firmato da Goya.

Il Portal de Francia
Scendendo verso ovest dal Museo è possibile percorrere un tratto delle mura lungo il “Paseo de Ronda” e uscire dal centro storico, mentre, proseguendo verso nord-est si raggiunge la zona più settentrionale della città.
Seguendo questa direzione ci si imbatte in quello che rimane di un antico baluardo delle mura chiamato “Rincon del Caballo Blanco”, dal quale si può ammirare l’ampia zona verde che costeggia il fiume Agra e il Puente de la Magdalena.
Su questo ponte passa un tratto del Cammino di Santiago, che si addentra poi per la città attraverso la porta delle mura denominata “Portal de Francia”.

La Cattedrale di Santa Maria
Non troppo distante sorge la Cattedrale di Santa Maria, costruita tra il Trecento e il Quattrocento su un sito in cui sorgeva un tempio romanico. Dietro la facciata neoclassica si nasconde una magnifica chiesa gotica, la cui navata centrale misura 28 metri di altezza.
La costruzione è molto sobria e la luce penetra dai finestroni a sesto acuto attraverso vetrate del Cinquecento e altre più recenti.
La figura di Santa Maria, che presiede il tempio, è una scultura lignea romanica rivestita d’argento. Nella navata centrale si trova il sepolcro di Carlo III il nobile e di sua moglie Leonor, un superbo esempio di scultura gotica del Quattrocento. Il chiostro, però, rappresenta il vero gioiello della Cattedrale, con volte, archi e porte ornate da gruppi scultorei molto vari e raffinati.
Plaza del Castillo

Dalla Cattedrale dirigendosi verso sud si incontra poi Plaza del Castillo, il vero centro geografico del borgo vecchio, nonché animato punto di ritrovo per gli abitanti di Pamplona.
La Piazza è frutto di costruzioni di epoche distinte, per cui si possono apprezzare la gran varietà di stili che hanno gli edifici che la
circondano, tra cui un teatro, il Palacio de la diputaciòn, il Casinò e molti bar all’aperto, tra cui il celebre Café Iruña. Dal 1943 è stato collocato al centro della piazza un chiosco di pietra che spesso è sede di spettacoli musicali.
Il Parlamento della Navarra
Sul lato a sud di Plaza del Castillo, all’angolo con Paseo Sarasate, sorge poi il Palazzo del Governo della Navarra costruito a metà dell’Ottocento, è oggi sede della Presidenza del Governo regionale e altri uffici amministrativi. Gli abitanti di Pamplona lo chiamano “Il Consiglio”.

La chiesa di San Nicolàs
Proseguendo su Paseo Sarasate si giunge alla Chiesa di San Nicolàs. Questa fu il centro religioso del borgo medievale omonimo, ma svolse anche un’importante funzione militare e difensiva per i suoi abitanti. Questa “chiesa-fortezza” del XII secolo presenta diversi stili, infatti, all’interno, la volta e l’abside sono gotici, mentre il resto del tempio è in stile romanico cistercense. Fu restaurata nel 1924 e ospita un grande organo barocco del 1769, il migliore della città,. La chiesa è circondata da due portici costruiti nel 1887.

Monumento alla Corsa dei Tori
Non molto distante da Plaza del Castillo verso est sorge invece la Plaza de toros, cioè l’arena in cui si celebrano le corride, nonché il luogo dove termina la famosa corsa dei tori durante i festeggiamenti dei Sanfermines.  Nelle immediate vicinanze sorge anche il monumento alla corsa dei tori, opera dello scultore Rafael Huerta, che  raffigura un istante del celeberrimo Encierro, in cui i tori rincorrono i corridori nelle vie di Pamplona.

La chiesa di San Lorenzo
All’estremità ovest del centro storico sorge invece la chiesa di San Lorenzo, di grande valore sentimentale  per gli abitanti di Pamplona, in quanto custodisce una cappella barocca dedicata a San Fermìn. La facciata risale al 1901 in sostituzione di quella barocca. Ha pianta a croce greca iscritta in un quadrato. Molto interessante il gioco geometrico delle sue cupole e la lanterna che sormonta la parte superiore.

Davanti alla chiesa di san Lorenzo si trova poi l’accesso al Parco de la Taconera.
Il Parco de la Taconera
Questo è il più suggestivo e il più bello dei parchi di Pamplona: è dotato di un’ampia zona a giardino con un grazioso caffè in stile viennese, ma la sua caratteristica più singolare è la presenza di cervi, daini, pavoni e varie specie di anatidi che vivono lungo i fossati delle mura che seguono il perimetro del parco.


Veduta aerea della Cittadella
Più a sud, invece sorge la Ciudadela. Questa cittadella fortificata è stata costruita tra il 1571 e il 1645, su ordine di Filippo II, seguendo il modello della fortezza di Anversa. È costituita da un pentagono regolare con cinque baluardi agli angoli (di cui solo tre sono ancora intatti) ed è considerata l’esempio migliore di architettura militare del rinascimento spagnolo.
Nel 1888 fu avviata la demolizione di una parte dei baluardi per costruire la parte nuova della città.
La Ciudadela è oggi il grande polmone verde della città e i fossati, i baluardi e i padiglioni sono adibiti ad attività sportive e di svago. Ospitano inoltre mostre e manifestazioni culturali.


Curiosità:


Il nome della città in lingua basca è Iruña.

Una via del centro
Pamplona è famosa per le sue zone verdi e si stima che possieda un albero per ogni due abitanti.

È una città molto grande e si calcola che, con il suo continuum urbano ospiti almeno la metà della popolazione dell’intera Navarra.

Il Parco de la Taconera
A Pamplona si conclude la seconda tappa del ramo francese del Cammino di Santiago che parte da Roncisvalle. Infatti la città è dotata di ostelli in pieno centro, attrezzati per ospitare i pellegrini.

La città rimase chiusa entro le sue mura fino al 1905, quando furono in parte abbattute per permettere l'espansione della città e dei nuovi quartieri.
Le zone dove sorgevano le fortificazioni furono trasformate in parchi e la città assunse l'aspetto moderno attuale, conservando però una parte delle sue vestigia di epoca medioevale.
L'antico portale di San Nicolàs

La chiesa di San Nicolàs venne costruita nel 1117, ma fu nuovamente consacrata nel 1231 dopo essere stata distrutta nel corso di una guerra tra gli abitanti del borgo di San Nicolàs con quello vicino di San Fermìn.

Il Palazzo Comunale è stato costruito nel luogo, considerato“neutrale”, in cui convergevano i tre borghi (Navarreria, San Saturnino e San Nicolàs) unificati da Carlo III il Nobile nel 1423, ma in continua lotta tra loro.

La Ciudadela non fu mai espugnata con le armi, tuttavia nell’inverno del 1808, dopo una copiosa nevicata, le truppe francesi, che alloggiavano fuori dai confini della città, riuscirono a distrarre le guardie lanciandogli delle palle di neve. I navarresi animati dal gioco, dimenticarono i loro obblighi e si trovarono improvvisamente circondati e disarmati dalle truppe straniere.

Plaza del castillo
Alla fine del XX secolo, quando vennero costruiti i parcheggi sotterranei in Plaza del Castillo, furono scoperti i resti delle terme romane, una necropoli musulmana e un tratto delle mura medievali.
Nella piazza sono state svolte tutte le corride dal 1385 al 1844, quando venne finalmente costruita la Plaza de Toros per tali eventi.
Ernest Hemingway  era un assiduo frequentatore del Cafè Iruna di Plaza del Castillo, dove spesso si sedeva cercando ispirazioni per i suoi libri, annotando usi, costumi e aneddoti del luogo.

La descrizione che Ernest Hemingway fece della corsa dei tori nel suo romanzo del 1927 (Fiesta, il Sole sorge ancora) ha reso Pamplona famosa in tutto il mondo.

La chiesa di San Lorenzo
La cappella di San Fermìn nella chiesa di San Lorenzo custodisce l’immagine del santo che viene condotta in processione durante Los Sanfermines.

Durante la festa de Los Sanfermines la popolazione di Pamplona passa da 190.000 abitanti a più di 1.500.000 e per prenotare una vacanza in questo periodo è necessario prenotare un albergo molti mesi prima.
Il balcone da cui parte il "Chupinazo"

Le feste cominciano con il lancio del chupinazo (un razzo) dal balcone del consiglio della città a mezzogiorno del 6 luglio e finiscono a mezzanotte del 14 luglio, per un totale di 204 ore.
Durante questa settimana le celebri corse dei tori cominciano alle otto di mattina e durano, in media, tre o quattro minuti ciascuna; si svolgono però anche spettacoli pirotecnici, concerti folk e processioni.

Secondo la tradizione San Firmino era figlio del senatore Firmus, governatore di Pamplona nel III secolo. Si convertì al Cristianesimo e fu battezzato da San Saturnino nel luogo che oggi si chiama popolarmente “Pocico de San Cernin”. Morì decapitato ad Amiens, dove era andato a predicare, nel 303.
Un momento dell'Encierro

Firmino fu martirizzato per essersi opposto al sacrificio dei tori agli idoli del paganesimo e dunque divenne anche patrono dei ruminanti.
L’origine dei Sanfermines sta quindi nel fatto che San Firmino si batté per la liberazione dei tori dalla mattanza pagana, dunque gli è stata dedicata una festa in cui dei tori scatenati corrono per le vie della città travolgendo e incornando dei cittadini stolti o ubriachi che simboleggiano gli antichi pagani.

Dopo la diffusione della moda delle corride, San Firmino divenne anche patrono dei toreri.

Negli ultimi anni gli animalisti hanno duramente contestato la festa a causa del maltrattamento dei tori durante l'Encierro. Per protesta il 5 luglio si svolgono le cosiddette "corse dei nudi", con animalisti svestiti (ma non completamente nudi) che sfilano per le strade della città a ritmo di tamburi, armati di innocue bandane rosse e corna di plastica.

Recensione:


Ovviamente io non ho visitato Pamplona durante la settimana dei Sanfermines, sebbene, confesso, la cosa mi avrebbe intrigato.
Una via del centro
Ci sono andato invece la settimana successiva, quando (come mi era stato assicurato) la città era stata già ripulita dalla sporcizia prodotta durante i festeggiamenti.
L’impressione che ho avuto è stato quella di una città tranquilla e sonnolenta, totalmente contrastante con l’immagine che ne hanno i turisti, sempre legata alla sua più celebre festività.
Non avendo grandi aspettative non ne sono rimasto deluso, anche se non la annovererei certo tra le mete turistiche più belle della Spagna.
Mi ha colpito molto il contrasto tra la città medioevale (con i suoi vicoli stretti, le piazzette e le chiese) e i suoi quartieri moderni (con grandi viali e ampi spazi verdi) e, allo stesso tempo, il modo in cui i cittadini abbiano saputo valorizzare i propri monumenti.
Il Parco de la Taconera
Appare chiaro che le mura e la cattedrale siano state oggetto di pesanti restauri in tempi recenti e che la cura degli spazi verdi sia una questione all’ordine del giorno.
Vedere cervi, cinghiali e uccelli variopinti scorrazzare liberi per il Parco de la Taconera a pochi metri dai turisti è una cosa che, credo, raramente si possa osservare in una grande città. Vera delusione invece la visita alla Ciudadela, che è sicuramente molto più interessante se osservata da una aereo, ma che, in prima persona, non presenta altra attrattiva se non gli immensi prati dove sdraiarsi a leggere o a prendere il sole.
L'interno de la Ciudadela
La cosa più bella e caratteristica di Pamplona comunque sono i suoi vicoli: così angusti, ma allo stesso tempo ben curati, pieni di negozietti di artigianato e di souvenirs, sembra incredibile che possano diventare il teatro di uno spettacolo così cruento e disordinato come quello dell’Encierro!
Alcuni vicoli sono così angusti che, finalmente, ho compreso come mai parte del pubblico spesso si trasformi nel protagonista stesso dello spettacolo e, considerato che di spazio per scappare a volte non ce n’è, appare chiaro come mai ogni tanto “ci scappi il morto”.

Voto: 6

Tempo di soggiorno consigliato: 1 o 2 giorni

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