Perchè questo blog?

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Perchè sono anni che viaggio e fotografo tutto ciò che vedo e mi sono appassionato ad entrambe le cose :-)
Ogni volta torno a casa e penso: "Perchè non tenere un diario di tutti i miei viaggi?". Un bel giorno mi sono reso conto di averlo già: in tutte le mie cartelle sul pc, meticolasamente ordinate per data e descrizione. Fotografie, informazioni,curiosità, mappe ecc.
Non restava che condividerle con il mondo!

domenica 3 giugno 2012

Bilbao

La città risorta dal Guggenheim

 

Introduzione:


Il Guggenheim
Bilbao è una città di oltre 350 mila abitanti, la più grande dei Paesi Baschi, situata nella Spagna settentrionale e capoluogo della provincia di Biscaglia.
Circondata da verdi e spoglie colline, i suoi sobborghi si estendono per 16 km lungo il Rio Nerviòn fino all’estuario.
Fino al 1300 Bilbao era solo un piccolo villaggio di contadini e pescatori, ma subì un improvviso sviluppo in relazione al privilegio di trovarsi lungo la via di pellegrinaggio del Cammino di Santiago, che, in quel secolo, aveva iniziato ad acquisire sempre più importanza.
Da allora la sua economia cominciò a decollare e il suo porto vide aumentare lo scambio commerciale verso il nord Europa ed il Mediterraneo.
Bilbao è divenuta una fiorente città industriale nel XIX secolo, quando si iniziò a estrarre materiale ferroso dai depositi situati a nord-est della sua provincia; da allora acciaierie e industrie chimiche entrarono a far parte del paesaggio locale.
Palazzi modernisti
Agli inizi del XX secolo Bilbao era considera una delle città più industriali e meno turistiche della Spagna, tuttavia, verso la fine del secolo, fu oggetto di un incredibile rinnovamento urbanistico.
Il porto, che fino ad allora si collocava prevalentemente sul fiume, venne spostato ed espanso a nord sul Golfo di Biscaglia e vennero così liberati ampi spazi nella zona centrale della città, sui quali fu possibile costruire moderni edifici. La monotonia dello sviluppo industriale fu così finalmente spezzata e anche l’inquinamento diminuì considerevolmente.
Un nuovo tipo di turismo venne lanciato negli anni ’90 soprattutto grazie alla creazione del Guggenheim Museum di Bilbao, progettato da Frank O. Gehry.
Il museo fu inizialmente bersagliato da molte critiche (relative sia ai suoi costi di costruzione che di mantenimento) che furono però annullate dall'inaspettato successo che l'edificio riscosse a livello mondiale, portando enormi benefici alla città, sia economici sia di immagine.
In quello stesso periodo anche i mezzi di trasporto della città furono potenziati con un nuovo sistema di metropolitana progettato dal celebre architetto Sir Norman Foster e, nel 2002, fu introdotta una nuova linea di tram.
Attualmente Bilbao è ancora una delle città più prospere a livello industriale, economico e finanziario di tutta la Spagna, ma viene anche definita vivace e vibrante, grazie alle numerose attività artistiche e culturali che ospita. 

Perché andare:


Uno scorcio del Guggenheim
Bilbao, per molto tempo ignorata dalle grandi masse turistiche, che preferivano il tipico fascino di altre città spagnole, si è trasformata negli ultimi anni in una meta imperdibile per tutti gli amanti dell’architettura e dell’arte moderna.
Bilbao, però, attira ogni anno soprattutto centinaia di migliaia di persone che si recano lì semplicemente incuriositi dal Museo Guggenheim, grazie alla sorprendente campagna di pubblicizzazione di cui questo straordinario edificio è stato fatto oggetto negli ultimi anni.
In effetti il museo, di per sé, vale una visita a Bilbao e la presenza del vicino aeroporto (sulla rotta di diverse compagnie di voli low-cost) lo rende una meta comoda per una tappa in Spagna.
Bilbao è anche meta ideale per una gita fuori porta, se la si vuole raggiungere in treno, in auto o con l’autobus da una città vicina.
Il fiume Nerviòn
Terminata la visita del museo, vale la pena anche di godersi la città, non particolarmente bella, ma dotata di un fascino particolare. Infatti l'ospitalità dei suoi abitanti, il suo vivace ambiente culturale, lo spirito innovativo dei giovani che la abitano e il richiamo del mare (non molto distante) ne fanno un luogo più che interessante, per  organizzare una gita in famiglia o, meglio ancora, con amici.


Luoghi e monumenti di interesse:


Nuovi quartieri
Il Museo Guggenheim
Il fiume Nerviòn e i suoi ponti
Il Palazzo del Municipio (Ayuntamiento)
Il Teatro Arriaga
Il Casco Viejo (città vecchia)
La Cattedrale di Santiago
Il Palacio de la Diputaciòn
Il Parco di Doña Casilda Iturrizar
Il Palazzo dei Congressi e della Musica
Il Museo di Belle Arti


Dove andare / Cosa fare:

 
Il Guggenheim e Puppy
Per visitare Bilbao conviene quasi sempre partire proprio dalla sua attrazione principale, cioè il Museo Guggenheim, che, se avvicinato seguendo la centralissima Calle de Iparraguirre, si staglia inconfondibile tra gli edifici tradizionali.
Il Museo Guggenheim, inaugurato nel 1997, è un gioiello culturale e architettonico, ritenuto uno dei più spettacolari edifici della corrente architettonica denominata decostruttivismo.
Esternamente appare come un susseguirsi di curve argentee, rivestite di titanio pietra e cristallo, disegnate dall’architetto americano Frank Gehry e dovrebbe assomigliare a una nave o forse a un fiore.

Posto davanti all’ingresso principale è possibile ammirare anche una curiosa scultura chiamata “Puppy”: dall’idea dell’artista americano Jeff Koons, è una struttura di metallo alta 13 metri che raffigura un cane di razza West Highland terrier. Questo viene rivestito di vasi di fiori irrigati da un sistema interno ed è ormai diventato un simbolo della città, molto amato dai suoi abitanti.

Scultura di nebbia sul guggenheim
Il museo è poi circondato dall'acqua, dove sono collocati dei bocchettoni dai quali, in determinate ore del giorno, fuoriesce una “scultura di nebbia”, mentre la sera sputano fiamme colorate miste a spruzzi d'acqua.
Una volta entrati, ci si può rendere conto che, rispetto alle spettacolari forme esteriori, l’interno è molto più semplice, al fine di facilitare la comprensione delle opere d’arte in mostra.
Il primo spazio in cui si trovano i visitatori è un atrio straordinario alto oltre 50 metri, che serve da punto di orientamento e l’altezza ne fa uno scenario sensazionale per l’esposizione di grandi opere.
Galleria dei pesci
In totale ci sono19 gallerie che si raccordano su questo spazio grazie ad un sistema di passerelle curvilinee sospese, di ascensori a vetro e di torri di scale, destinate ad ospitare a rotazione le collezioni della fondazione Guggenheim.
Tra le varie gallerie ne spicca una in particolar modo, denominata “galleria dei pesci”: il suo motivo vorrebbe ricordare il movimento fluido dei pesci (uno dei favoriti dell’architetto Gehry).
Questa è la galleria più grande di tutto il museo ed è interamente occupata dall’opera The Matter of Time dello scultore minimalista americano Richard Serra.
Il Puente de la Salve e "Maman"

La collezione permanente del Guggenheim Museum Bilbao riguarda in generale l'arte europea e americana del '900, ma si caratterizza soprattutto per la presenza dell'arte contemporanea basca e spagnola.
La maggior parte delle opere esposte durante le mostre temporanee fanno invece parte delle collezioni degli altri musei Guggenheim del mondo (New York, Venezia e Berlino) e spesso sono molto più varie.

Il lato del museo che si affaccia sul fiume è scavalcato dal Puente de La Salve, un ponte sospeso, costruito nel 1970 come accesso a nord del fiume e ridisegnato nel 2007 dall'artista francese Daniel Buren come fosse anch’esso un’opera d’arte.

Appena sotto il ponte si staglia un’altra curiosa e “mostruosa” scultura dell’artista francese Louise Bourgeois, chiamata “Maman”, che raffigura un ragno colossale e accoglie il visitatore ai piedi della scalinata d’ingresso del museo.

Il ponte Zubizuri
Terminata la visita ci si può addentrare nel cuore di Bilbao, verso est, seguendo il corso del fiume Nervion.
Il primo ponte che incontriamo è sicuramente il più interessante: si chiama Zubizuri, (“Ponte Bianco” in lingua basca) ed è esclusivamente pedonale. Progettato dall’architetto spagnolo Santiago Calatrava, è stato inaugurato nel 1997 e la sua forma ricorda quella di un’arpa musicale.

Dal ponte successivo, Puente del Ayuntamiento, si ammira il Municipio di Bilbao, evidenziato dalla sua immensa scala esterna, che rivela il disegno neo-classico e l'architettura del XIX secolo.
Ayuntamiento
Proseguedo sul fiume si nota il bell’edificio che ospita la “Stazione del nord” con le sue vetrate multicolori e, oltrepassato il Puente del Arenal, si accede alla “città vecchia”.

Stazione del nord
Il Casco Viejo, costruito nel XIV secolo lungo il fiume, è il cuore storico di Bilbao, nonché il suo quartiere più attraente, rinomato per il fascino che emanano i suoi palazzi decadenti, le facciate ruvide, i bar, i ristoranti e i negozi pittoreschi che lo popolano.
Il primo monumento degno di nota è il Teatro Arriaga, che  ricorda il Teatro dell'Opera di Parigi, con la sua elegante architettura neo-barocca.
Passeggiando per il quartiere, tra le varie chiese tipicamente gotico-barocche, spicca in particolar modo la Cattedrale di Santiago di Bilbao.
Questa elegante edificio in stile gotico del XIV secolo è il più antico di tutta la regione ed è consacrato in onore all'Apostolo San Giacomo per il suo ritrovarsi lungo il Cammino di Santiago de Compostela.
La Cattedrale

Palacio de la Diputaciòn
Il teatro Arriaga
Terminata la visita del centro storico, conviene oltrepassare nuovamente il Puente del Arenal e imboccare la maestosa Gran Via Don Diego Lopez de Haro sulla quale si possono notare
il Palacio de la Diputación, riccamente decorato in stile barocco, costruito nel 1897 come sede della Diputación Foral de Bizkaia e ornato da splendide vetrate.
Proseguendo in Plaza Moyua si potrà ammirare la Casa Montero, la cui curiosa facciata è opera del famoso architetto spagnolo Antoni Gaudì.
Casa Montero
Alla fine della Gran Via si potrà ci si potrà rilassare nel Parco di Doña Casilda Iturrizar, sicuramente il più bel parco della città, il cui stile è moderno e molto piacevole.

Gli appassionati dell’arte potranno poi visitare l’antistante Museo de Bellas Artes, considerato uno dei maggiori musei spagnoli, contenente opere d’arte che vanno dall’epoca romanica a quella moderna. Il museo è famoso soprattutto perché conserva alcuni capolavori dei maestri dell’arte spagnola, tra cui: Morales, El Greco, Ribalta, de Ribera, Velázquez, Carreño e Goya.
Palacio de la Musica y Congresos Euskalduna

Un altro stupefacente edificio che sorge non lontano dal parco è il Palacio de la Musica y Congresos Euskalduna. Disegnato a forma di nave, contiene alcuni auditorium, tra cui uno da 2200 posti ed è sede dell’orchestra sinfonica di Bilbao.

 

Curiosità:


Il Guggnheim
Bilbao è la capitale dei Paesi Baschi (Euskal Herria) ed è molto orgogliosa della sua identità basca, della quale conserva la lingua (Eukara) e i costumi.

Il nome originale della città in lingua basca è Bilbo.

Il fiume Nerviòn, che taglia la città, è attraversato da 17 ponti

Bilbao è suddivisa in otto quartieri principale, denominati “distretti” ed è dotata di ben 18 parchi.

Il museo Guggenheim di Bilbao rientra nella corrente di “Sculturarchittettura” che ha preso piede in vari parti del mondo e viene considerato uno dei più grandi successi in campo culturale dei nostri tempi. Attira quasi un milione di visitatori ogni anno, il che è a dir poco clamoroso, per una città che in precedenza godeva di un'attrattiva turistica piuttosto scarsa.
Un'opera esposta al Museo

Inoltre, la ricaduta dal punto di vista economico è stata enorme, e ha contribuito a incrementare il giro d'affari complessivo delle varie attività della città.

Il suo altissimo atrio è stato studiato per diffondere la luce del giorno nelle sale situate ai vari livelli (più o meno come accade nelle imbarcazioni di lusso per gli spazi situati sottocoperta) mentre molte gallerie sono illuminate da lucernari che regolano l'intensità della luce naturale grazie ad un sistema di tende motorizzate.

Il titanio è un metallo raramente utilizzato in edilizia, ma impiegato solitamente nella costruzione degli aerei. Per rivestire la facciata del museo ne sono state usate 60 tonnellate, tramutate in 33.000 lamine dello spessore di 3 millimetri. Questo complicato procedimento è stato attuato in vari Paesi: estratto in Australia, il titanio è stato poi fuso in Francia, laminato a Pittsburg, decappato in Gran Bretagna e assemblato a Milano.

L'interno del museo
Affinché le lamine di titanio conservino sempre il loro splendore è stata riservata una particolare cura alla manutenzione del museo: spesso è infatti possibile vedere operai che, sospesi con dei cavi, puliscono o riparano il rivestimento con estrema competenza.

Per il rivestimento in pietra sono stati utilizzati 27.200 m2 di pietra di colore beige ambrato, arrivati al cantiere del museo dalle Cave di Huéscar di Granada.

Le parti trasparenti dell’edificio sono composte da 2500 pezzi di doppio cristallo termico.

Gehry fu incaricato di progettare l’edificio nel 1990 dopo aver vinto un concorso internazionale istituito dalla fondazione Guggenheim. Egli preferì disegnare un edificio "ex novo" e la progettazione e la realizzazione di una struttura così complessa è stata resa possibile grazie all'utilizzo dei più moderni software di progettazione e di calcolo (il programma usato è lo stesso che viene adoperato in Francia per la progettazione degli aerei militari).

Ragno gigante sul Nerviòn
Il museo inizialmente fu oggetto di pesanti critiche: infatti i soldi per la sua costruzione provenivano esclusivamente dalle casse della cultura del governo basco e stava lasciando la cultura basca senza fondi.

L'edificio è stato criticato anche per il suo elevato costo e per il carattere sperimentale di molte delle innovazioni architettoniche, che ne hanno reso più costosa e difficile la pulizia e il mantenimento: per l'umidità il titanio che ricopre interamente il museo ha iniziato un processo molto simile all'ossidazione. Inoltre parte del titanio, proveniente dalla Russia, era difettoso ed ogni singola lastra, con le variazioni termiche, ha cominciato un lento processo di deformazione, ottenendo che l'intera struttura fosse soggetta a continui restauri.

Il 18 ottobre 1997 venne celebrato il galà d'inaugurazione al quale accorsero importantissimi architetti, personalità varie del mondo della cultura, e perfino il re di Spagna. Inoltre da questa festa partì una campagna mediatica per lanciare il museo sul palcoscenico internazionale.

La geografia influenza profondamente il clima di Bilbao che è più mite durante tutto l’anno rispetto da altre zone della penisola, tuttavia le condizioni metereologiche variano spesso, anche con rapidità inusuale.

Il Ponte Zubizuri
Il terzo distretto di Bilbao, Otxarkoaga-Txurdinaga, è conosciuto per i vigneti del Txakoli che producono l'omonimo vino molto apprezzato

Le classiche “tapas” spagnole a Bilbao si chiamano Pintxos e si fondono con la gastronomia locale, incentrata soprattutto sui prodotti del mare. Nei bar e nei ristorantini del Casco Viejo è possibile assaggiarne di ottime.

A nord, a pochi chilometri dal centro urbano di Bilbao si trovano alcune splendide spiagge, il cui mare cristallino, pare sia oggigiorno molto pulito. Tra le tante ricordiamo Playa de Bakio, Playa de La Arena Muskiz, Playas de Gorliz y Plentzia e Playa de Azkorri.

La stagione marittima va da aprile a novembre, sebbene non sempre si possa approfittare delle spiaggie per l'elevata presenza di giorni nuvolosi.

Recensione:


Il mio primo pensiero appena giunto a Bilbao è stato che, per essere diventata una delle città più visitate della Spagna, lì doveva essere successo un vero miracolo!
Lo squallore della periferia e il grigiore del clima (che a quanto pare è peggiore di quello londinese durante tutto l’anno) mi sembravano sconcertanti.
Puppy e i suoi fiori
Fortunatamente ero già stato avvisato che tutti più o meno hanno la medesima impressione e che, in effetti, i turisti ci vanno esclusivamente per visitare il Guggenheim.
Il Museo si erge massiccio sul bordo del fiume e il suo profilo metallico stona sia con le case tradizionali che gli stanno di fronte che con le verdi colline che gli fanno da sfondo, ma, dopo un po’ che lo si guarda, quasi ci si abitua.
Il suo esterno è davvero stupefacente e cambia continuamente a seconda del punto da cui lo si guarda. Le opere e gli altri edifici che lo circondano, comunque, sono ancora più “assurdi” del museo stesso.
Il cagnolino fiorito “Puppy” mi è piaciuto tantissimo e ancora di più l’idea che non è mai uguale, perchè i fiori che lo rivestono vengono sostituiti in continuazione.
La presenza del “Ragno gigante” mi ha incuriosito e, infatti, non vedevo l’ora di chiedere spiegazioni riguardo al significato dell’opera (che comunque c’è ed è anche interessante).
Le fontane di fuoco
Una vera delusione invece sono state la cosiddetta “scultura di nebbia” che viene sparata dall’acqua in certe ore del giorno e le “fontane di fuoco” dello show serale, che francamente mi aspettavo molto più spettacolari.
Una volta entrati, ci si rende presto conto che le opere esposte risultano meno interessanti  rispetto al museo stesso (quelle astratte fanno pure venire il nervoso per la loro stupidità) tuttavia forniscono un’interessante gamma di opere  di arte moderna e contemporanea.
Gli artisti sono presenti con due o tre opere a testa, distribuite con parsimonia sulle pareti delle varie gallerie, in quanto la filosofia del Guggenheim è quella di lasciare “ampi spazi vergini” affinché il museo venga concepito come qualcosa di spazioso (per non dire semi-vuoto).
Una terrazza del Guggenheim
Nel mio caso comunque credo di essere stato fortunato, dato che la mostra temporanea era dedicata allo scultore indiano Anish Kapoor, le cui opere artistiche riguardavano soprattutto la tematica degli specchi, delle forme bizzarre ottenute con la cera fusa e degli effetti ottici e mi ha davvero entusiasmato.
Un nuovo grattacielo
Un vero peccato che non si possano fare fotografie all’interno, ma, fortunatamente io me ne sono fregato e le ho fatte lo stesso, anche se purtroppo molto meno di quelle che avrei voluto.

Una volta terminata la visita del museo ho perfino cominciato ad apprezzare i nuovi grattacieli e i bizzarri edifici modernisti costruiti nei paraggi (apparentemente costituiti di mattoncini Lego) i cui colori rompevano il grigiore cittadino circostante.
Il centro storico di per sé, invece, mi ha entusiasmato molto meno, ma bisogna ammettere che, tutto sommato, non è brutto per essere quello di una città superindustriale.
Lo sforzo compiuto negli ultimi 15 anni per la sua “riqualificazione” è davvero ammirevole e, quasi quasi, mi è spiaciuto non fermarmi un giorno in più per apprezzarlo al meglio.

Voto: 6,5

Tempo di soggiorno consigliato: 1 o 2 giorni

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