La città di San Colombano
Introduzione:
Panorama della città dal Trebbia |
Bobbio è un comune italiano di 3.700 abitanti della provincia di Piacenza in Emilia-Romagna,
ubicato nella media Val Trebbia
la cui storia si identifica con quella dell'Abbazia di San Colombano fondata agli
inizi del VII secolo.
Questa divenne nell'Alto Medioevo una delle principali sedi
della cultura religiosa in Italia, con una celebre biblioteca lo “scriptorium”.
In epoca longobarda i possedimenti dell'Abbazia si estendevano in tutta l'alta
Italia.
È un'ambita meta turistica nota per il suo passato di arte e
cultura, nonchè stazione di villeggiatura connessa al turismo balneare del
fiume. Funge perfino da stazione sciistica, durante l’inverno, grazie alla
vicinanza con il monte Penice.
Perché andare:
La città vista dal Ponte Gobbo |
Bobbio è una cittadina che ha molto da offrire a tutti
coloro che vogliono trascorrere una giornata di relax un po’ diversa dal
solito. Gli appassionati di arte e storia troveranno molto interessante l’Abbazia
di San Colombano e il suo museo, mentre il fascino caratteristico del Ponte
Gobbo e le varie leggende ad esse legato, susciteranno la curiosità anche da
parte dei meno interessati al mondo medievale.
Nelle calde e assolate giornate d’estate poi, la presenza
del Trebbia, un torrente pulitissimo e a tratti balneabile, rende la cittadina
una meta perfetta per famiglie e giovani che vogliono fare il bagno, ma non
hanno tempo e/o voglia di andar fino al mare, né tanto meno in piscina.
L'Abbazia di San Colombano |
Luohi e monumenti di interesse:
- Il Ponte Vecchio o “Gobbo”
- Il Duomo
- L’Abbazia di San Colombano
- Il Museo dell’Abbazia
- Il Castello Malaspina
- Le rive del Trebbia
Dove andare / Cosa fare:
- Passeggiare sul Ponte Gobbo (o Ponte del Diavolo) dal quale si può vedere il panorama dell’intero centro abitato. Questo ponte in pietra di origine romana, attraversa il fiume Trebbia con 11 arcate irregolari e, ai lati del ponte, è anche possibile scendere lungo le rive del Trebbia.
- Fare il bagno nel Trebbia in corrispondenza del Ponte Gobbo. In questo punto, infatti, si creano delle cascate naturali, alternate a laghetti tranquilli più o meno profondi che contribuiscono a creare una sorta di “parco acquatico naturale”.
- Fare un giretto per le caratteristiche vie di Bobbio dove è possibile ammirare il Duomo, diverse chiesette, l’Abbazia di San Colombano e, infine, giungere fino al Castello Malaspina.
- Visitare l’Abbazia di San Colombano e, per chi fosse particolarmente interessato, l'annesso museo.
- All’interno dell’Abbazia si può accedere anche alla cripta, contenente la tomba del santo, dove si potranno ammirare gli splendidi sarcofagi e un mosaico medievale.
Il Ponte Gobbo |
Il Castello Malaspina |
Curiosità:
Effigie di San Colmbano sul Ponte Gobbo |
Originariamente la ricchezza del monastero di San Colombano
era legato allo sfruttamente delle vicine saline.
Pare che originariamente il monastero di San Colombano si
trovasse in un luogo differente, sulle sue rovine, nel 1304, il nuovo signore
di Bobbio, Corradino Malaspina costruì il proprio castello.
San Colombano era di origine irlandese e giunse a Bobbio
nel 614 dopo un lungo viaggio attraverso l’Europa al fine di convertire al
Cristianesimo i popoli ancora dediti al paganesimo.
Considerata la presenza delle spoglie mortali del santo, la città è spesso
meta di alte personalità straniere, tra cui capi di stato irlandesi e membri
del corpo diplomatico.
In una delle sue lettere al papa Gregorio Magno San Colombano scrisse: "Siamo
membra di uno stesso corpo, sia che siamo Galli, Britanni o Iberi o di
qualsiasi altra popolazione". Fu dunque il primo a citare l'Europa (tutus
Europae) auspicandone l'unione delle nazioni in un solo popolo cristiano.
San Colombano il 23 novembre 2002 è stato ufficialmente nominato santo patrono dei motociclisti, con una cerimonia al Passo del Penice dove è stata posta una sua statua.
San Colombano il 23 novembre 2002 è stato ufficialmente nominato santo patrono dei motociclisti, con una cerimonia al Passo del Penice dove è stata posta una sua statua.
Terribilis est locus iste! |
Sopra il portale d'accesso all’Abbazia vi è collocata la
scritta, monito dei templari: terribilis est
locus iste (questo luogo è terribile). Questa iscrizione compare
frequentemente in molti luoghi in tutta
Europa investendoli di una particolare aurea di mistero. Ne fa sicuramente un
caposaldo la celebre chiesetta della Maddalena a Rennes-le-Chateau, in Francia, che ha
alimentato il mito sfruttato dallo scrittore Dan Brown nel suo celebre romanzo
“Il Codice Da Vinci”.
Scendendo verso la Cripta dietro un'inferriata è visibile un
pregevole mosaico della prima metà del XII secolo. La composizione è divisa in
due parti: la raffigurazione simbolica della lotta tra bene e male e il
calendario. Tali mosaici sono orientati verso l’accesso all’Abbazia (cioè al
contrario rispetto a come è possibile ammirarli oggi) e assumevano una funzione
didattico-ornamentale per i fedeli che potevano ammirare scene bibliche e
apprendere la struttura dei mesi dell'anno.
Il Chiostro dell'Abbazia |
Attualmente la maggior parte di essi sono conservati nella
Bibioteca Ambrosiana a Milano, nella Biblioteca Vaticana a Roma e negli Archivi
Reali di Torino.
Lo scriptorium dell’Abbazia di San Colombano pare abbia funto
da ispirazione per lo scrittore Umberto Eco per la stesura del suo celebre
romanzo “Il nome della Rosa”.
Il Trebbia e il Ponte Gobbo |
Particolare del sarcofago di San Colombano |
Il mattino seguente il ponte era terminato ed il monaco
Irlandese dovette tener fede alla parola data facendo però transitare per primo
un cane. (una tradizione più antica, invece, vede come animale sacrificale un
orso che San Colombano aveva addomesticato).
La diversa forma e le irregolarità delle arcate sarebbero
per questo dovute alla diversa altezza dei diavoli che durante la notte ne
avevano sostenuto la costruzione.
Tomba di San Colombano |
Fino al 1923 Bobbio fu parte della
provincia di Pavia,
poi passò alla provincia di Piacenza.
Bobbio è annoverato dalla celebre guida del Touring Club
come uno dei “Borghi più belli d’Italia”.
Recensione:
Il Trebbia e il Ponte Gobbo |
La prima volta che sono stato a Bobbio ero di passaggio. Mi
fermai solo per la curiosità di vedere questo “famigerato” ponte Gobbo e
visitai l’Abbazia di San Colombano un po’ frettolosamente. Del resto una parte
della mia famiglia è originaria di lì, per cui, giunto a una certa età, mi era
sembrato giusto dare finalmente forma a dei luoghi dei quali avevo sentito
raccontare fin da bambino.
Trovai il paesino in sé un po’ monotono, anche se l’interno
dell’Abbazia era parecchio gradevole.
Quello che mi colpì di più era ciò che stava ai piedi del
paese, cioè il Trebbia!
Questo torrente crea sul suo percorso dei paesaggi naturali
davvero suggestivi e l’antico ponte sgangherato che lo sovrasta, con lo sfondo
del paese da un lato, contribuisce a creare una cornice ancora più pittoresca.
Quasi quasi viene voglia di credere alla leggenda che lo riguarda :-)
Interno dell'Abbazia |
La seconda volta sono tornato a Bobbio solo per fare il
bagno e ne ho anche approfittato per fare le foto al ponte dal di sotto. Chiaramente
ne sono rimasto entusiasta e lo consiglio a chiunque.
Volevo portare anche l’attenzione su un altro fatto: camminare
sul ponte gobbo non è poi così piacevole… anzi, è una vera tortura. Infatti,
oltre a essere in continuo “sali-scendi”, la pavimentazione (fatta di ciotoli
irregolari) è completamente disconnessa e fa venire subito male ai piedi!
(provare per credere).
Voto: 7,5
Tempo di soggiorno
consigliato: 1 giorno
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