La culla del Neoclassicismo
Introduzione:
Vicenza è una città italiana di circa 115000 abitanti,
situata in Veneto e capoluogo dell’omonima provincia. La città sorge nel punto
d'incontro dei fiumi Bacchiglione e Retrone ed è cinta a sud dai Colli
Berici (tra cui il Monte Berico, sul quale si trova la zona più alta della
città).
Panorama della Città |
Vicenza ha origini molto antiche ma venne annessa nel 157
a.C. all’impero romano e prosperò nel II secolo durante il regno
dell’imperatore Adriano.
In epoca medievale, Vicenza subì la dominazione degli
Scaligeri, ma dal 1404 al 1797 il lungo dominio veneziano garantì quattro
secoli di pace e benessere, durante i quali le arti raggiunsero livelli eccelsi
e l'economia prosperò.
Il '500 fu il secolo del grande architetto Andrea della
Gondola, più noto con lo pseudonimo di “Andrea Palladio”, che lasciò a Vicenza
e al mondo intero un inestimabile patrimonio artistico. Egli fu il primo
architetto a inserire nelle proprie opere elementi “neoclassici”, che si
rifacevano agli ideali e formali dell'architettura classica greca
e romana,
influenzando così l’architettura e le regole dell’urbanesimo nella maggioranza
dei paesi europei e, successivamente, nel mondo intero.
Monumento ad Andrea Palladio |
Numerose famiglie nobili vicentine (i Porto, i Valmarana, i Thiene, i Trissino…) commissionarono a Palladio la
costruzione di palazzi in città e di ville
nelle campagne circostanti, che ridisegnarono completamente la scenografia
vicentina e resero Palladio una delle personalità più influenti nella storia
dell'architettura occidentale.
Costituendo una realizzazione artistica eccezionale per i
numerosi contributi architettonici di Andrea Palladio, la città è stata
inserita, nel 1994,
tra i Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO, di cui sono
parte anche le ville palladiane del Veneto.
Nell'Ottocento, dopo la caduta di Napoleone, la città passò all'Impero austro-ungarico e nel 1848 fu coinvolta in
prima linea nei violenti tumulti per scacciare gli austriaci.
Durante la prima guerra mondiale Vicenza non fu
gravemente danneggiata, ma la seconda guerra mondiale colpì duramente la
città, che fu pesantemente bombardata dalle forze alleate tra il 1943 e il 1945
e molti dei suoi monumenti andarono perduti o furono gravemente danneggiati.
Attualmente Vicenza è un importante centro industriale ed
economico italiano, la cui economia è trainata soprattutto dal settore metalmeccanico, tessile
e orafo.
Piazza dei Signori al tramonto |
Perché andare:
Vicenza è la meta ideale per gli appassionati di storia
dell’architettura che collegano la città alla figura di Andrea
Palladio, ed è infatti meta di turismo culturale
con flussi da ogni parte d'Italia ed anche dall'estero.
Visitando Vicenza è possibile ammirare alcuni degli edifici
progettati dal famoso architetto e apprezzarne la purezza formale che ha incantato
generazioni di architetti nei secoli successivi.
Il centro storico, seppur di modeste dimensioni sarà
comunque apprezzato da tutti coloro che amano fare una gita fuori porta e
trascorrere un pomeriggio visitando una città d’arte.
Luoghi e monumenti di interesse:
La Basilica Palladiana
Loggia del Capitaniato
Il Duomo (Santa Maria Annunciata)
Villa Chiericati
Il Teatro olimpico
I palazzi palladiani del centro storico (Palazzo Porto
Breganze, Palazzo Valmarana, Palazzo Trissino al Corso, Palazzo Leoni Montanari,
Palazzo Barbaran da Porto, Palazzo Porto, Casa Pigafetta)
Villa Capra detta la Rotonda
Santuario della Madonna del Monte Berico
Dove andare / Cosa fare:
Palazzo Porto Breganze |
La visita della città generalmente parte da Piazza Castello,
situata non lontano dalla stazione.
Una volta addentratisi nel centro storico si incontra già la
prima opera palladiana: Palazzo Porto
Breganze. Questo è uno dei due palazzi ideati da Palladio in città per la famiglia
dei Porto, ma rimase purtroppo incompiuto. La facciata esistente è formata da
tre semicolonne giganti di ordine corinzio con capitelli ornati da ricchi
festoni.
Alla sinistra del frammento è chiaramente visibile la
vecchia casa quattrocentesca della famiglia Porto, che era destinata ad essere
progressivamente demolita con l’avanzare del cantiere del nuovo palazzo, cosa
che evidentemente non avvenne.
La Cattedrale |
Proseguendo è possibile visitare la Cattedrale di Santa Maria Annunciata, la cui cupola fu progettata
da Andrea Palladio, su modello della struttura della copertura del Pantheon, ma
che purtroppo fu distrutta durante la seconda guerra mondiale come gran parte
della Cattedrale, di cui l’unica parte originale è rappresentata dalla
facciata. Il prospiciente Museo diocesano conserva vari reperti
riferiti alla storia della chiesa e del suo sito.
Dopo una breve passeggiata su Corso Palladio si giunge
finalmente nella centralissima Piazza dei Signori nella quale si possono ammirare:
- La Basilica palladiana
- La Torre Bissara
- La Loggia del Capitaniato.
La Basilica Palladiana |
Piazza dei Signori, così chiamata perché vi sorgeva
il Palazzo della Signoria, è uno dei gioielli di Vicenza, probabilmente il più
prezioso, nonché il cuore della città.
All’inizio del ‘500 la Piazza fu in gran parte pavimentata, per essere poi lastricata completamente nei secoli successivi, fino ad assumere verso la metà dell’800 l’aspetto attuale.
All’inizio del ‘500 la Piazza fu in gran parte pavimentata, per essere poi lastricata completamente nei secoli successivi, fino ad assumere verso la metà dell’800 l’aspetto attuale.
Sul lato meridionale della piazza sorge la Basilica
Palladiana, la prima opera pubblica progettata da Andrea Palladio, iniziata
nel 1549 e conclusosi nel 1617 ben dopo la sua morte. Per la sua costruzione fu
impiegata la pietra bianca tipica del luogo.
Particolare delle serliane |
Egli progettò delle logge formate dal susseguirsi di un
medesimo modulo architettonico, la finestra serliana: un elemento
architettonico composto da un arco a tutto sesto affiancato simmetricamente da due aperture sormontate
da un architrave;
fra l'arco e le due aperture sono collocate due colonne.
La serliana è un elemento tipico dell'architettura romana e bizantina.
Il portico della Basilica accoglie una scala gotica che
porta al piano superiore e al vastissimo salone: a metà della scala si può
osservare la marmorea "bocca della verità", una feritoia dove si
depositavano le denuncie anonime del tempo contro gli appestati.
La Torre Bissara |
Attigua alla Basilica è la Torre di Piazza, detta anche Torre Bissara, che in origine, nel Duecento,
apparteneva alla famiglia dei Bissari, ma che presto venne ceduta al Comune.
La colonna del leone |
Sfuggita al terribile terremoto del 1347, venne sopraelevata
verso la metà del Quattrocento raggiungendo l'attuale altezza di 82 metri (uno
degli edifici più alti di Vicenza). All'interno vennero posizionate reliquie di
santi e le cinque campane. Numerosi furono gli interventi che, nel corso dei
secoli, si susseguirono per mantenere la stabilità e la bellezza della torre.
Ai piedi della torre sorgono le due Colonne di Piazza: la Colonna del Leone, posta nel 1464, fu danneggiata nello stesso bombardamento che colpì la Basilica nel 1945 e poi restaurata e la Colonna del Redentore, del 1640, disegnata sul modello di quella del Leone.
Ai piedi della torre sorgono le due Colonne di Piazza: la Colonna del Leone, posta nel 1464, fu danneggiata nello stesso bombardamento che colpì la Basilica nel 1945 e poi restaurata e la Colonna del Redentore, del 1640, disegnata sul modello di quella del Leone.
Loggia del Capitaniato |
Antistante alla Basilica si può inoltre ammirare il palazzo
del Capitaniato, noto anche come loggia del Capitanio, un palazzo progettato
da Andrea Palladio nel 1565 e costruito nel 1571 attualmente
sede del consiglio comunale cittadino. L’edificio si
presenta attualmente con una bicromia creata dal rosso del mattone e dal bianco
della pietra e degli stucchi.
La facciata presenta tre intercolumnii delimitati da quattro semicolonne giganti che racchiudono gli archi inferiori e le finestre del piano nobile.
Le decorazioni sul fronte principale, rappresentanti delle figure che versano dell'acqua, simboleggiano i fiumi.
Negli intercolumni laterali sono collocate due statue allegoriche commemorative
della Battaglia di lepanto: la prima rappresenta la Dea della Vittoria Navale,
mentre la seconda la Pace ormai ottenuta. Il piano superiore presenta altre
quattro statue che simboleggiano la Virtù, la Fede, la Pietà e l'Onore.
La facciata presenta tre intercolumnii delimitati da quattro semicolonne giganti che racchiudono gli archi inferiori e le finestre del piano nobile.
Le decorazioni sul fronte principale, rappresentanti delle figure che versano dell'acqua, simboleggiano i fiumi.
Portale della Chiesa dei Servi |
Attigua a Piazza dei
Signori si trova inoltre Piazza delle Biade, sulla quale sorge la Chiesa di Santa
Maria in Foro detta dei Servi. Il portale della
chiesa è stato eseguito dalla bottega presso cui lavorava Andrea
Palladio all'inizio della propria carriera e costituirebbe una delle sue
primissime opere.
Non lontano da Piazza dei Signori, passeggiando per le vie
del centro, si potranno scorgere altri Palazzi palladiani tra cui:
Palazzo Thiene |
Palazzo Valmarana |
Palazzo Trissino |
In direzione nord si
giunge infine in un’altra delle piazze “simbolo” di Vicenza: Piazza Matteotti.
Palazzo Chiericati |
Da un lato della
piazza sorge uno dei palazzi più grandi e maestosi progettati da Palladio: Palazzo Chiericati. Questo edificio fu
costruito tra il 1550
e il 1680 come residenza privata nobiliare. Il grande
palazzo è costituito da un corpo centrale con due ali simmetriche leggermente
arretrate, dotate di grandi logge al livello del piano
nobile.
L'armonica facciata è strutturata in due ordini sovrapposti,
soluzione fino ad allora mai utilizzata per una residenza privata di città, con
un coronamento di statue. Palladio, attento come sempre al valore dei siti e al
loro connubio con l’ambiente circostante, fece sì che la nuova dimora dei
Chiericati assumesse un carattere ibrido tra la Villa ed il Palazzo, anche in
considerazione del fatto che nella configurazione urbanistica dell’epoca, esso
si affacciava direttamente in un territorio occupato quasi interamente dalla
campagna. Oggi il Palazzo è sede del Museo e della Pinacoteca Civica di Vicenza
e può essere visitato.
Il Teatro Olimpico |
Ingresso al Teatro Olimpico |
Il Teatro
Olimpico di Vicenza è l’ultima opera progettata da Palladio ed è forse il simbolo
più maestoso e pregiato della sua arte architettonica.
Il Teatro Olimpico |
In esso vengono riprodotti i motivi del teatro classico
romano, storicamente all'aperto, che vengono portati all'interno di uno spazio
chiuso ma, allo stesso tempo, aperto dalle profonde prospettive al di là dei
grandi portali, generando così un effetto spettacolare.
Sul palcoscenico, leggermente rialzato, è presente un
fondale architettonico fisso da cui partono cinque strade apparentemente
lunghissime (grazie ad un’ingegnosa illusione ottica) che vorrebbero
rappresentare la celebre città greca di Tebe.
Sul soffitto del teatro è stato inoltre dipinto il cielo e
le nuvole, come per dare agli spettatori l’illusione di trovarsi in un teatro
realmente all’aperto.
Chiunque si rechi a
Vicenza poi, non potrà certo terminare la visita della città senza recarsi a Villa
Almerico-Capra detta “La
Rotonda”.
Essa è la più celebre tra le ville del Palladio, simbolo
stesso della sua architettura ed è situata in una posizione leggermente
collinare, appena fuori dal centro urbano di Vicenza, in direzione sud,
all'inizio della Riviera Berica.
Villa Capra detta la Rotonda |
La villa è perfettamente simmetrica da tutti i lati con le
quattro facciate impostate sul modello dei templi romani. Gli ambienti sono
raggruppati intorno ad un salone circolare ricoperto da una cupola. Gli interni
sono abbelliti da meravigliosi affreschi e stucchi.
La parte centrale, uno dei motivi palladiani più famosi ed
imitati, fu a sua volta ispirato dal
Pantheon dell'antica Roma.
La villa fu acquistata nel XX secolo dalla famiglia
Valmarana, che si occupò anche dei restauri. Oggi al suo interno si trova una
stupenda collezione di dipinti ed è stata trasformata in un museo artistico sia
per la costruzione di per sé, che per ciò che racchiude al suo interno.
Santuario del Monte Berico |
Curiosità:
Tra il 1535 e il 1538, durante i lavori di un cantiere, avvenne l'incontro
fondamentale tra Andrea della Gondola e il nobile vicentino Giangiorgio Trissino. Quest’ultimo, poeta e
umanista, prenderà il giovane architetto sotto la sua protezione e sarà lui a
conferirgli l'aulico soprannome di Palladio.
Giangiorgio Trissino lo guiderà nella sua formazione
culturale e allo studio della cultura classica, conducendolo più volte a Roma.
Un trattato di architettura di Palladio |
Palladio in questo trattato sviluppa la teoria delle
proporzioni architettoniche già presente nell'antico trattato De
Architectura dell'architetto romano Vitruvio di cui Palladio stesso curò una
edizione illustrata.
L'imitazione del suo stile diede origine ad un movimento
destinato a durare per tre secoli, il palladianesimo,
che si richiama ai principi classico-romani. Nei suoi scritti Palladio definì i
canoni classici degli ordini architettonici, la progettazione di ville
patrizie, di palazzi pubblici e di ponti in legno o
muratura.
La Basilica Palladiana |
Il trattato di Palladio è stato fino ad oggi un modello classico insuperato
per comporre un edificio con precise regole formali e proporzionali.
Queste proporzioni permettono di attribuire alle architetture classiche un
carattere monumentale maestoso e allo stesso tempo organico ed integrato con
gli altri aspetti stilistici delle decorazioni pittoriche e scultoree.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, un bombardamento fece
collassare il tetto originale della Basilica palladiana, fatto a carena di nave
rovesciata. Solo l’intervento tempestivo dei cittadini nello spegnere
l’incendio salvò la Basilica dalla completa distruzione. Il tetto della
Basilica fu in seguito ricostruito
fedelmente utilizzando una copertura di rame.
Torre Bissara |
Una sorte simile toccò alla vicina torre Bissara: la sua
sommità si incendiò e il cupolino crollò al suolo. Il giorno successivo si
presentò ai vicentini, mozzata.
Le campane inoltre si erano staccate, distruggendosi sul
lastricato della piazza. Assieme alla Basilica negli anni successivi la torre
venne ricostruita, non senza polemiche relative alla forma, in parte diversa da
quella originaria. Non tutte le campane inoltre vennero ricollocate così come
non venne ricollocata la sfera indicante le fasi lunari che era posizionata
sotto l'orologio.
Caratteristica della torre è, oltre al normale suono delle
ore e delle mezz'ore anche l'ora nona. Si tratta di una particolare melodia
(ripristinata solo nel 2005) che si sente suonare sette minuti prima di
mezzogiorno e sette minuti prima delle diciotto. (in origine al posto delle 18
suonava alle 24)
Il Palcoscenico del Teatro Olimpico |
Lo splendido Teatro
Olimpico, primo esempio di teatro stabile coperto realizzato in epoca
moderna nel mondo occidentale e ancor oggi capolavoro ineguagliato.
Palladio completò il progetto del Teatro ma non fece in
tempo a portarne a termine la realizzazione, che fu affidata all'architetto
vicentino Vincenzo Scamozzi, responsabile, tra l’altro della realizzazione
dello spettacolare palcoscenico.
Villa Capra detta la Rotonda |
Questa cupola circolare ( alta 11 metri), nel progetto di
Palladio doveva essere emisferica, ma fu realizzata su modello differente, per
rievocare le linee di quella del Pantheon
romano.
Villa Capra venne concepita come luogo di intrattenimento,
su modello romano, e non come centro produttivo come altre ville palladiane.
Ogni lato dell'edificio è perfettamente simmetrico ed
inscrivibile in un cerchio perfetto. La prospettiva della villa rispetto ai
punti cardinali fu ruotata di circa 45° per permettere alla luce solare di
illuminare tutte le stanze in modo uniforme.
Progetto di Villa Capra |
La villa fu acquisita e restaurata nelle sue attuali
condizioni nel secolo scorso dalla famiglia Valmarana che la trasformarono in
una sorta di santuario dedicato alla Cultura, alle Arti e alle Muse dei poeti.
Durante la Seconda guerra Mondiale Vicenza subì 53
incursioni aeree e 30 bombardamenti. Le ostilità cessarono solo nell’Aprile del
1945 con l’ingresso degli americani a Vicenza.
Al termine della guerra i danni alla città e alla sua
economia furono incalcolabili e monumenti come i teatri Verdi ed Eretenio, ridotti
a macerie, non verranno più ricostruiti. Il Teatro
Olimpico, che sorgeva a pochi passi, invece, venne miracolosamente
risparmiato dalle bombe.
Palazzo Chiericati |
E’ interessante ricordare come, durante le piene del vicino
Bacchiglione, il Palazzo
fosse comunque lambito dalle acque, e raggiungibile solo tramite piccole
imbarcazioni.
Il palazzo fu commissionato da Girolamo dei Conti Chiericati
e fu poi continuato dal figlio Valerio. I lavori vennero interrotti per molti
anni, tanto che, dall’inizio fino alla sua completa realizzazione, trascorse
oltre un secolo.
Piazza Matteotti |
L’odierna Piazza Matteotti viene comunemente chiamata dai
vicentini "l’isola". Questo nome deriva dal fatto che la
piazza si trovava nella posizione in cui confluivano i due fiumi che attraversano
la città: il Bacchiglione e il Retrone.
Il Retrone nel secolo scorso fu poi deviato, spostandone più
a valle la confluenza, per limitare i danni dovuti ai frequenti allagamenti in
periodo di piene.
Tra il Seicento e l’Ottocento lo stile Neoclassico ebbe un
grande successo e il “Palladianesimo”venne ampiamente sfruttato e imitato in
tutta Europa e oltreoceano.
Nel Regno Unito il “Neopalladianesimo” iniziò ad essere
molto popolare a metà del XVII secolo e rimpiazzò il barocco come formula di rinnovamento del
lessico architettonico utilizzato nell'antichità. Tra i monumenti più importanti
di questo periodo basti ricordare il British
Museum a Londra e la Saint George's Hall a Liverpool
All'inizio del secolo successivo questo stile diventò di
moda, non solo in ambito britannico, ma anche nella maggioranza dei paesi
nordeuropei. Più tardi, quando iniziò il suo declino in Europa, lo stile
riscosse un grande successo nell'America settentrionale, con esempi di
altissimo livello negli edifici disegnati da Thomas
Jefferson. Sono in stile neoclassico, per esempio, la Casa Bianca e Il
Campidoglio di Washington.
Santuario del Monte Berico |
Il settore orafo è talmente fiorente a Vicenza che a volte
la città viene annoverata come : “la capitale italiana della lavorazione
dell'oro”. Si calcola che oltre un terzo delle esportazioni di oreficeria in
Italia abbia sede a Vicenza.
Recensione:
Piazza dei Signori |
Vicenza è di per sé una città molto gradevole e il suo
centro storico, seppur di modeste dimensioni, si presta molto ad una passeggiata
per chi ama trascorrere una giornata in una storica città d’arte.
Non credo però che sia una città che possa essere amata da
tutti.
Piazzetta Palladio |
Quello che voglio dire è che, ormai, le città moderne di
tutto il mondo sono talmente “sature” di architetture neoclassiche (anche ben
più maestose) da far apparire quelli di Palladio come dei normalissimi
“palazzetti” senza infamia né lode.
Una sala del Teatro Olimpico |
La scoperta più bella che ho fatto a Vicenza però, è
rappresentata dal Teatro Olimpico.
Sinceramente non ne avevo mai sentito parlare (mea culpa)
prima di recarmi a Vicenza e, anche lì, mi era sembrata un’esagerazione pagare
8,50 euro di biglietto per visitarlo, eppure devo dire che ne è valsa la pena.
Gli spalti del Teatro |
A Villa Capra detta La Rotonda, purtroppo sono arrivato nel
tardo pomeriggio e non ho avuto modo di visitarla all’interno. Purtroppo,
infatti, la villa è collocata nell’estrema periferia di Vicenza ed è praticamente
necessario avere un’automobile per raggiungerla.
Concordo comunque sul fatto che, almeno per il suo aspetto
esteriore, la Rotonda sia uno dei gioielli più preziosi del patrimonio non solo
vicentino, ma più in generale di tutta l'arte italiana.
Non mi stupisce che questa villa, icona dell'arte e dell'architettura
palladiana, sia diventata quasi sinonimo di bellezza classica e immortale, imitato in tutto il mondo. Del resto basterebbe immaginarci davanti una bella fila di palme e una piscina e risulterebbe praticamente indistinguibile da tutte quelle ville dei multimilionari di Beverly Hills che si vedono nei film.
Voto: 6,5
Tempo di soggiorno consigliato: 1 giorno
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