Perchè questo blog?

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Perchè sono anni che viaggio e fotografo tutto ciò che vedo e mi sono appassionato ad entrambe le cose :-)
Ogni volta torno a casa e penso: "Perchè non tenere un diario di tutti i miei viaggi?". Un bel giorno mi sono reso conto di averlo già: in tutte le mie cartelle sul pc, meticolasamente ordinate per data e descrizione. Fotografie, informazioni,curiosità, mappe ecc.
Non restava che condividerle con il mondo!

giovedì 31 maggio 2012

Santander

La lussureggiante capitale della Cantabria

 

Introduzione: 


Palazzo Reale de la Magdalena
Santander è una città spagnola, capitale della Comunità autonoma della Cantabria, che conta circa 180 mila abitanti ed è situata nel centro- nord della penisola iberica. E’ circondata dai Monti Cantabrici e si affacciata sul Mar Cantabrico a nord e su una piccola baia a sud che porta appunto il nome di Baia di Santander.
Santander fu fondata dai Romani come Portus Victoriae e, dopo la caduta dell’Impero Romano, fu occupata dai Visigoti che fondarono il Regno delle Asturie comprendente anche la Cantabria.
La Cantabria venne poi annessa  all regno di Castiglia, perdendo gran parte del suo potere politico.
Nel XIII secolo, grazie allo sviluppo delle attività portuali, Santander si arricchì e raggiunse dimensioni notevoli. La sua flotta partecipò anche alla campagna di “Reconquista” contribuendo alla cacciata degli Arabi dal sud del paese.
Nel secolo XV con l’unificazione della Spagna, Santander rimase duramente coinvolta dalle attività belliche, ma fu favorita dalla conquista delle Americhe che aprì nuove prospettive alle attività portuali.
Playa del Los Bikinis
Nel XIX secolo la città cominciò a convertirsi in una località turistica e balneare, soprattutto in seguito alla decisione di Re Alfonso XIII di trascorrere lì le sue vacanze.
Santander divenne una “sede estiva” dell’intera corte di Spagna e, nel 1912, venne inaugurato il Palacio Real de la Magdalena, che Alfonso XIII utilizzò fino alla fine del suo regno.
In questa epoca venne costruito anche il quartiere di El Sardinero, con i suoi edifici e ville di stampo francese.
Ancora oggi Santander conserva uno stretto legame con il mare, basato soprattutto sulle attività commerciali e portuali, ma anche turistiche, grazie alle sue splendide spiagge, alla vita culturale, ai paesaggi e al clima mite.
Santander è molto conosciuta dai turisti spagnoli, ma, negli ultimi anni, ha cominciato ad essere sempre più apprezzata anche all’estero, grazie all’apertura di nuove rotte di voli low-cost verso il suo aeroporto, l’unico di tutta la regione.
 
La Cattedrale

Perché andare:


La città, di modeste dimensioni, è una meta ideale per chi ama il mare: dispone di undici spiagge di spiaggia finissima, alcune molto attrezzate e affollate durante l’estate, altre invece più “selvagge”.
E’ un luogo perfetto per rilassarsi e divertirsi allo stesso tempo.
Il panorama culturale è ricco, grazie all’organizzazione di numerosi eventi e festival durante tutto l’arco dell’anno, ma  è una meta molto amata anche dagli sportivi.
A Santander lo sport più praticato è il surf, favorito dalle onde “oceaniche” che si infrangono spesso sulle sue coste, ma ci sono anche prestigiose scuole di vela e numerosi campi da golf, sia in città, che nella immediata periferia.
Gli amanti della natura e dei paesaggi invece, avranno la possibilità di fare lunghe passeggiate sulle sue coste ricche di giardini e aree incontaminate. Spingendosi a nord della baia fino a Cabo Mayor vi è inoltre una scogliera, dove sorge un faro che darà l’illusione ai turisti di trovarsi in un paese nordico. 

Casa Museo Menéndez pelayo

Luoghi e monumenti di interesse:


Plaza del Ayuntamiento (Piazza del municipio)
La Cattedrale
Puerto Chico
Il Palazzo del festival
Avenida Reina Victoria e le sue splendide ville
La Penisola de la Magdalena, con il suo parco e lo zoo
Il Palazzo Reale de la Magdalena
Paseo de Pereda
Le spiaggie: Playa de la Magdalena, Playa de Bikinis, Playa del Camello, Playa de El Sardinero, Playa de Mataleñas
Il quartiere di El Sardinero, i suoi giardini e il Gran Casinò
Cabo Mayor (Capo maggiore) e il suo faro
La Casa Museo di Menéndez Pelayo
Il Museo di Belle Arti


Dove andare / Cosa fare:

 
Il Municipio
Generalmente la visita di Santander parte dal centro storico, dove è possibile ammirare il sontuoso Palazzo del Municipio (Ayuntamiento) centro nevralgico della città.

Poco distante i più appassionati potranno visitare i due musei più importanti di Santander:

la Casa-Museo di Menéndez Pelayo, che commemora la carriera del celebre scrittore spagnolo, nella quale è contenuta una splendida biblioteca con oltre 42 mila volumi, inclusi manoscritti originali e libri rari.
Il Museo di Belle Arti (l’ingresso è gratuito) che raccoglie pitture spagnole e  italiane del periodo che va dal sedicesimo al ventesimo secolo (tra cui alcune opere di Goya) una collezione di arte contemporanea e una curiosa raccolta di sculture, stampe, monete e medaglie.

Il chiostro della Cattedrale
Proseguendo ci si imbatte nella Cattedrale di Nuestra Señora of Asuncion, edificata in stile gotico su antichi resti romani.
Quella che vediamo oggi è una ricostruzione recente, parzialmente ingrandita, in quanto l’antica chiesa venne distrutta da un incendio nel 1941 e l’unica parte originale è la cripta (XII secolo).
Le attuali decorazioni (provenienti da altre chiese) e le belle vetrate sono di epoca moderna, proprio perché tutto il contenuto originale della chiesa andò perduto nell’incendio.
Visitandola sarà possibile ammirarne l’elegante chiostro quadrato, circondato da un loggiato, che, anticamente, custodiva un giardino di aranci.


Proprio davanti alla Cattedrale la Calle Hernan Cortés ci porta fino a Plaza Porticada, una delle piazze simbolo della città, dotata di bellissimi portici, punto di ritrovo molto amato soprattutto di sera.
Banco Santander

Proseguendo a sud, verso il mare, si potranno ammirare i giardini de Pereda, popolati di splendidi alberi e monumenti dedicati ai più famosi personaggi cantabrici.
Attraversando il parco si incontra l’edificio che ospita la sede centrale del Banco de Santander, istituto bancario simbolo della città e quello del rivale Banesto (Banco Español de Credito) altrettanto monumentale.

 
Puerto Chico
 
Proseguendo sul lungomare di Paseo Pereda, ornato di belle aiuole e fontane, si incontra il piccolo porto nautico sportivo chiamato Puerto Chico, un tempo riparo dei pescatori e oggi luogo delizioso molto amato e fotografato dai turisti.
Hotel Real
A questo punto è possibile proseguire per Calle Castelar (continuazione di Paseo Pereda), dove sarà possibile ammirare lussuosi hotel e palazzi, spettacolari esempi di architetture dal XVIII al XX secolo. Terminata Calle Castelar, si imbocca Avenida Reina Victoria, magnifica passeggiata panoramica lunga 3 km con vista sulla baia. Questo quartiere è disseminato di  belle abitazioni con torrette, balconi, colonne, in diversi stili, risalenti agli inizi del 900.
Tra i palazzi spicca in particolar modo El Hotel Real, un edificio di cinque piani, in stile modernista e dotato di splendide terrazze inaugurato nel 1917. Questo è forse uno degli hotel più belli di Spagna e sorge in un punto privilegiato della città dal quale si domina l’intera baia e il mare aperto.
Al termine di Avenida del Reina Victoria si raggiunge il promontorio de la Magdalena.

Palazzo del Festival
In alternativa, da Puerto Chico è possibile proseguire lungo la costa dove si incontra il Palazzo del Festival, simbolo architettonico e culturale della città (seppure di gusto discutibile) sorto per ospitare sontuose cerimonie e che, negli anni 90, è diventato la sede del festival estivo di Santander.

Proseguendo lungo il mare si accede alle prime spiagge: Playa de los peligros, Playa de la Magdalena e Playa de Bikinis.
Davanti a quest’ultima sorgono due pittoresche isolette, la più grande delle quali ospita una celebre scuola di vela.

Palazzo Reale de la Magdalena
A questo punto è possibile salire sul promontorio de la Magdalena e passeggiare nel suo meraviglioso parco. Questo si estende per 25 ettari, è popolato da numerosissime specie vegetali e gode di una vista panoramica spettacolare sulla baia.
Finalmente sarà possibile ammirare il Palazzo Reale de la Magdalena, costruito tra il 1909 e il 1912 per ospitare la Famiglia Reale Spagnola, che a Santander amava trascorrere le vacanze e venne utilizzato da Alfonso XIII e Victoria Eugenia come residenza estiva fino al 1930.
Successivamente il palazzo è diventato sede di alcuni prestigiosi corsi dell’Università Internazionale Menéndez-Pelayo. Lo stile dell’appariscente edificio è eclettico e si notano in esso spiccate influenze inglesi.
Il Parco de la Magdalena e il trenino


Foche nello zoo
Volendo, i più pigri potranno anche fare una visita guidata su un trenino che, in circa 30 minuti, percorre l’intera penisola.

Proseguendo nel parco verso nord, si giunge all’altro capo del promontorio, nel quale si trova un piccolo ma interessantissimo zoo. Qui vengono allevate all’aperto diverse specie di foche, leoni marini e pinguini, ma sono presenti in gabbia anche altre specie animali.

Playa del Camello
Da qui, dopo una piccola spiaggia chiamata Playa del Camello e lungo tutta la costa che avanza verso nord, sorge l’elegante area balneare di El Sardinero, che offre spiagge attrezzate, giardini, eleganti caffè e un imponente casinò bianco.
Le spiagge, chiamate Concha, Primera e Segunda, durante la stagione estiva diventano meta privilegiata di un turismo che riecheggia l'effervescenza vissuta dalla zona nel corso del XIX secolo. A Luglio e Agosto nel quartiere si celebra il festival della musica e del teatro.

Proseguendo ancora più a nord (meglio con l’aiuto dei mezzi) si può raggiungere il Faro di Cabo Mayor che domina dall’alto di una scogliera (alta fino a 50 metri) il Golfo di Biscaglia.

Il Gran Casinò
Cabo Mayor e il suo faro
Playa de Mataleñas

Da questo emblematico edificio, che presiede l’entrata della Baia di Santander e il suo traffico navale, si gode di un panorama spettacolare sul mare e sullo splendido paesaggio circostante.
Sul promontorio di Cabo Mayor però, non mancano le attrezzature turistiche, tra cui camping, un ippodromo, un golf club, un parco pubblico e perfino due piccole ma caratteristiche spiagge (Playa de Mataleñas e Playa de Molinucos).


Curiosità:


Il nome Santander deriva da Sant Emeterio, martire cristiano del III secolo. Secondo la leggenda, la sua testa decapitata (assieme a quella di San Celedonio) venne trasportata nella città per proteggerla dall’invasione musulmana.
I due martiri diventarono così patroni di Santander e le loro reliquie sono state effettivamente trovate nel secolo scorso nel sottosuolo della cripta della chiesa di San Martin.

Lungo le coste di Santander sono stati ritrovati resti di insediamenti preistorici, delle attività portuali e minerarie dei Romani, e più tardi quelli collegati all'Abbazia di San Emeterio, oggi nel sito occupato dalla cattedrale

Casa di lusso
Ingresso della Cattedrale
Nella cattedrale, nei pressi della porta della sagrestia, c'è una fonte battesimale di marmo con una iscrizione in arabo. Secondo la tradizione questa fonte fu portata alla chiesa in onore degli uomini della Cantabria che conquistarono Siviglia.

Nel 1588 da Santander salpò la Invencible Armada, una immensa flotta di navi, allestita dal Re di Spagna Filippo II, per arginare il dominio inglese, ma che venne prontamente sconfitta dalla flotta nemica, segnando così il declino dell’intero paese.

Casa di lusso
Santander è l'unica città costiera del nord della Spagna ad essere orientata a sud e la sua baia è considerata tra le più belle del mondo.
Il centro cittadino è moderno poiché ricostruito dopo essere stato distrutto da un terribile incendio nel 1941 che cancellò la maggior parte del quartiere medievale (37 strade intere su una superficie di 14 ettari). Questo incendio è conosciuto dagli abitanti di Santander con il soprannome di “El Andaluz”  (l’Andaluso) perché scoppiò in Via Cadice e terminò in Via Siviglia, due celebri città dell’Andalusia.

La città celebra in estate la sua festa più importante: il Festival internazionale della musica e della danza di Santander che si svolge dal 31 luglio al 31 agosto ogni anno.
Questo è uno dei festival più antichi di Spagna ed è nato negli anni ' 40 dalla necessità di offrire intrattenimento culturale agli studenti stranieri del luogo.
Il palazzo del festival
Progressivamente il festival si è ampliato in tutta la Cantabria, dove si tengono concerti ed eventi in chiese, edifici storici e ambientazioni caratteristiche, con la partecipazione di artisti spesso di fama internazionale.

Originariamente gli eventi principali del festival di Santander si tenevano in Plaza Porticada, ma dal 1991 sono stati trasferiti nel Palacio de Festivales.

Un Parco a El Sardinero

El Sardinero era fino al 1840 una zona agreste, dopo la metà del secolo, però, cominciarono ad arrivare i primi turisti e furono create le prime strutture balneari.
Nel 1856 la stagione balneare di Santander venne perfino pubblicizzata sulla stampa con il titolo “los baños de ola” (I bagni di onde).
Come conseguenza della vacanza a El Sardinero della Regina Isabella II e Amedeo di Savoia nel 1872 la zona cominciò ad acquisire una gran fama e, da quel momento, i turisti diventarono sempre più numerosi.

Nel quartiere di El sardinero ci sono due spiagge, una chiamata “primera” e l’altra “segunda”, perché la prima era riservata alla nobiltà e alla ricca borghesia, mentre la seconda al popolo.
Playa de los Bikinis

Playa de los Bikinis deve il suo nome al fatto che molte studentesse straniere, che si recavano a studiare all’Università di Santander durante l’estate, avevano l’abitudine di prendere il sole in questa spiaggia indossando il bikini. Fino a sessanta anni fa questa moda era assolutamente sconosciuta a Santander e attirava molto l’attenzione.

Nel 2003 il governo della Cantabria ha stipulato un accordo con la compagnia aerea low cost Ryanair per l’apertura di una nuova rotta sul piccolo aeroporto di Santander.
Ciò ha segnato una svolta per la città, che ha visto aumentare in maniera sorprendente l’afflusso di turisti, come nessun altra città della Spagna.

Sebbene il clima di Santander sia temperato durante la maggior parte dell’anno, le precipitazioni sono molto abbondanti e l’umidità rimane elevata (talvolta superiore al 90%) durante tutto l’anno.
L’acqua del mare, inoltre, risulta sempre molto fredda e fare il bagno è possibile soltanto nelle giornate estive più calde.

Recensione: 


Playa de Mataleñas
Durante il mio soggiorno in Spagna ho visto lo sguardo di certi spagnoli (ma anche di turisti italiani) illuminarsi al solo pronunciare la parola “Santander”. La città è entrata infatti nel mito di questo paese come una delle località più “chic” di tutta la Spagna.
La sua fama supera di molto quella delle ben più moderne e assolate località balneari affacciate sul Mediterraneo, che, forse sono più adatte ai giovani, ma che non godono di quel fascino di esclusività che avvolge Santander.
Non essendo io particolarmente amante del mare e, in particolar modo, del turismo di massa, ho deciso di visitare Santander in primavera, sfidando la pioggia e le tempeste.
Sinceramente ci sono andato perché il volo costava veramente poco, ma, alla fine, questa città si è rivelata una meravigliosa scoperta.
Il Faro di Cabo Mayor
Condivido appieno le parole di chi dice che Santander sembra un pezzo d'Irlanda, misteriosamente staccatosi dalle sue coste e finito, chissà come, in Spagna.
Io in Irlanda non ci sono mai stato, ma, in effetti, tutta la Cantabria mi ha dato l’idea di essere una regione “fuori luogo”. Con le sue verdi colline, i campi di golf, i nuvoloni che solcano velocemente il cielo e le fastidiose pioggerelline quotidiane, mi sembra molto più vicina allo stereotipo che ho dei paesi nordici.
Al di là del paesaggio, anche l’architettura delle case mi ha dato più l’impressione di trovarmi in Irlanda, Inghilterra, Scozia… forse in Normandia, non certo in Spagna!
Casa di lusso

Passeggiare sulle spiagge deserte, le scogliere, per poi addentrarmi nelle meravigliose calette di spiaggia finissima è stata un’esperienza davvero stupenda.
Nell’insieme trovo che tutta la città sia lussureggiante e ricca di atmosfera, sebbene il centro storico, piccolo e moderno mi sia sembrato un po’ grigio, in contrasto con tutto ciò che invece sorge sulla costa.
A pensarci bene però, c'è una cosa orribile che sorge sulla costa ed è il tanto decantato Palazzo del Festival.
Di edifici brutti nella mia vita ne ho visti tanti, ma questo, tutt’ora, rimane a mio avviso nella top ten delle mostruosità che andrebbero immediatamente abbattute.
Playa de Mataleñas
Comunque, la profusione di abitazioni private di lusso che sorgono lungo Avenida Reina Victoria è uno spettacolo davvero singolare. Infatti mi sono persuaso che deve essere vera la diceria secondo cui quasi tutti i VIPs spagnoli hanno una casa a Santander.
Altrettanto sconvolgente, ma in senso negativo, il vento che spazza la zona del faro e che, più volte, ho temuto mi gettasse giù dalla ripida scogliera. Un sacrificio che sarebbe stato comunque più che valido per aver goduto di un panorama così bello sull’oceano e su tutta la Baia di Santander.

Voto: 8,5

Tempo di soggiorno consigliato: 2 giorni

martedì 29 maggio 2012

Vicenza

La culla del Neoclassicismo

Introduzione:


Vicenza è una città italiana di circa 115000 abitanti, situata in Veneto e capoluogo dell’omonima provincia. La città sorge nel punto d'incontro dei fiumi Bacchiglione e Retrone ed è cinta a sud dai Colli Berici (tra cui il Monte Berico, sul quale si trova la zona più alta della città).
Panorama della Città
Vicenza ha origini molto antiche ma venne annessa nel 157 a.C. all’impero romano e prosperò nel II secolo durante il regno dell’imperatore Adriano.
In epoca medievale, Vicenza subì la dominazione degli Scaligeri, ma dal 1404 al 1797 il lungo dominio veneziano garantì quattro secoli di pace e benessere, durante i quali le arti raggiunsero livelli eccelsi e l'economia prosperò.
Il '500 fu il secolo del grande architetto Andrea della Gondola, più noto con lo pseudonimo di “Andrea Palladio”, che lasciò a Vicenza e al mondo intero un inestimabile patrimonio artistico. Egli fu il primo architetto a inserire nelle proprie opere elementi “neoclassici”, che si rifacevano agli ideali e formali dell'architettura classica greca e romana, influenzando così l’architettura e le regole dell’urbanesimo nella maggioranza dei paesi europei e, successivamente, nel mondo intero.
Monumento ad Andrea Palladio
Numerose famiglie nobili vicentine (i Porto, i Valmarana, i Thiene, i Trissino…) commissionarono a Palladio la costruzione di palazzi in città e di ville nelle campagne circostanti, che ridisegnarono completamente la scenografia vicentina e resero Palladio una delle personalità più influenti nella storia dell'architettura occidentale.
Costituendo una realizzazione artistica eccezionale per i numerosi contributi architettonici di Andrea Palladio, la città è stata inserita, nel 1994, tra i Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO, di cui sono parte anche le ville palladiane del Veneto.
Nell'Ottocento, dopo la caduta di Napoleone, la città passò all'Impero austro-ungarico e nel 1848 fu coinvolta in prima linea nei violenti tumulti per scacciare gli austriaci.
Durante la prima guerra mondiale Vicenza non fu gravemente danneggiata, ma la seconda guerra mondiale colpì duramente la città, che fu pesantemente bombardata dalle forze alleate tra il 1943 e il 1945 e molti dei suoi monumenti andarono perduti o furono gravemente danneggiati.
Attualmente Vicenza è un importante centro industriale ed economico italiano, la cui economia è trainata soprattutto dal settore metalmeccanico, tessile e orafo.

 
Piazza dei Signori al tramonto

Perché andare:


Vicenza è la meta ideale per gli appassionati di storia dell’architettura che collegano la città alla figura di Andrea Palladio, ed è infatti meta di turismo culturale con flussi da ogni parte d'Italia ed anche dall'estero.
Visitando Vicenza è possibile ammirare alcuni degli edifici progettati dal famoso architetto e apprezzarne la purezza formale che ha incantato generazioni di architetti nei secoli successivi.
Il centro storico, seppur di modeste dimensioni sarà comunque apprezzato da tutti coloro che amano fare una gita fuori porta e trascorrere un pomeriggio visitando una città d’arte.

Luoghi e monumenti di interesse:


La Torre del castello
Piazza dei Signori
La Basilica Palladiana
Loggia del Capitaniato
Il Duomo (Santa Maria Annunciata)
Villa Chiericati
Il Teatro olimpico
I palazzi palladiani del centro storico (Palazzo Porto Breganze, Palazzo Valmarana, Palazzo Trissino al Corso, Palazzo Leoni Montanari, Palazzo Barbaran da Porto, Palazzo Porto, Casa Pigafetta)
Villa Capra detta la Rotonda
Santuario della Madonna del Monte Berico


Dove andare / Cosa fare:

 

 
Palazzo Porto Breganze
La visita della città generalmente parte da Piazza Castello, situata non lontano dalla stazione.
Una volta addentratisi nel centro storico si incontra già la prima opera palladiana: Palazzo Porto Breganze. Questo è uno dei due palazzi ideati da Palladio in città per la famiglia dei Porto, ma rimase purtroppo incompiuto. La facciata esistente è formata da tre semicolonne giganti di ordine corinzio con capitelli ornati da ricchi festoni.
Alla sinistra del frammento è chiaramente visibile la vecchia casa quattrocentesca della famiglia Porto, che era destinata ad essere progressivamente demolita con l’avanzare del cantiere del nuovo palazzo, cosa che evidentemente non avvenne. 

La Cattedrale
Proseguendo è possibile visitare la Cattedrale di Santa Maria Annunciata, la cui cupola fu progettata da Andrea Palladio, su modello della struttura della copertura del Pantheon, ma che purtroppo fu distrutta durante la seconda guerra mondiale come gran parte della Cattedrale, di cui l’unica parte originale è rappresentata dalla facciata. Il prospiciente Museo diocesano conserva vari reperti riferiti alla storia della chiesa e del suo sito.

Dopo una breve passeggiata su Corso Palladio si giunge finalmente nella centralissima Piazza dei Signori nella quale si possono ammirare:

  • La Basilica palladiana
  • La Torre Bissara
  • La Loggia del Capitaniato.

La Basilica Palladiana
Piazza dei Signori, così chiamata perché vi sorgeva il Palazzo della Signoria, è uno dei gioielli di Vicenza, probabilmente il più prezioso, nonché il cuore della città.
All’inizio del ‘500 la Piazza fu in gran parte pavimentata, per essere poi lastricata completamente nei secoli successivi, fino ad assumere verso la metà dell’800 l’aspetto attuale.
Sul lato meridionale della piazza sorge la Basilica Palladiana, la prima opera pubblica progettata da Andrea Palladio, iniziata nel 1549 e conclusosi nel 1617 ben dopo la sua morte. Per la sua costruzione fu impiegata la pietra bianca tipica del luogo.
Particolare delle serliane
Egli progettò delle logge formate dal susseguirsi di un medesimo modulo architettonico, la finestra serliana: un elemento architettonico composto da un arco a tutto sesto affiancato simmetricamente da due aperture sormontate da un architrave; fra l'arco e le due aperture sono collocate due colonne.
La serliana è un elemento tipico dell'architettura romana e bizantina.
Il portico della Basilica accoglie una scala gotica che porta al piano superiore e al vastissimo salone: a metà della scala si può osservare la marmorea "bocca della verità", una feritoia dove si depositavano le denuncie anonime del tempo contro gli appestati.

La Torre Bissara
Attigua alla Basilica è la Torre di Piazza, detta anche Torre Bissara, che in origine, nel Duecento, apparteneva alla famiglia dei Bissari, ma che presto venne ceduta al Comune.
La colonna del leone
Sfuggita al terribile terremoto del 1347, venne sopraelevata verso la metà del Quattrocento raggiungendo l'attuale altezza di 82 metri (uno degli edifici più alti di Vicenza). All'interno vennero posizionate reliquie di santi e le cinque campane. Numerosi furono gli interventi che, nel corso dei secoli, si susseguirono per mantenere la stabilità e la bellezza della torre.

Ai piedi della torre sorgono le due Colonne di Piazza: la Colonna del Leone, posta nel 1464, fu danneggiata nello stesso bombardamento che colpì la Basilica nel 1945 e poi restaurata e la Colonna del Redentore, del 1640, disegnata sul modello di quella del Leone.

Loggia del Capitaniato
Antistante alla Basilica si può inoltre ammirare il palazzo del Capitaniato, noto anche come loggia del Capitanio, un palazzo progettato da Andrea Palladio nel 1565 e costruito nel 1571 attualmente sede del consiglio comunale cittadino. L’edificio si presenta attualmente con una bicromia creata dal rosso del mattone e dal bianco della pietra e degli stucchi.
La facciata presenta tre intercolumnii delimitati da quattro semicolonne giganti che racchiudono gli archi inferiori e le finestre del piano nobile.
Le decorazioni sul fronte principale, rappresentanti delle figure che versano dell'acqua, simboleggiano i fiumi.
Portale della Chiesa dei Servi
Negli intercolumni laterali sono collocate due statue allegoriche commemorative della Battaglia di lepanto: la prima rappresenta la Dea della Vittoria Navale, mentre la seconda la Pace ormai ottenuta. Il piano superiore presenta altre quattro statue che simboleggiano la Virtù, la Fede, la Pietà e l'Onore.

Attigua a Piazza dei Signori si trova inoltre Piazza delle Biade, sulla quale sorge la Chiesa di Santa Maria in Foro detta dei Servi. Il portale della chiesa è stato eseguito dalla bottega presso cui lavorava Andrea Palladio all'inizio della propria carriera e costituirebbe una delle sue primissime opere.

Non lontano da Piazza dei Signori, passeggiando per le vie del centro, si potranno scorgere altri Palazzi palladiani tra cui:

Palazzo Thiene
Palazzo Thiene, sede storica della Banca Popolare di Vicenza, è attualmente utilizzato anche per esposizioni e attività culturali.
Palazzo Valmarana
 PalazzoValmarana, la cui facciata  è una delle realizzazioni palladiane più straordinarie e, allo stesso tempo, singolari. Per la prima volta in un palazzo, un ordine di colonne giganti abbracciano l'intero sviluppo verticale dell'edificio e trae spunto dalle sperimentazioni palladiane sui prospetti di edifici religiosi.
Palazzo Trissino
Palazzo Trissino al Corso, è un edificio situato lungo Corso Palladio a Vicenza e dal 1901 è la sede principale del Comune di Vicenza. Il palazzo fu progettato nel 1588 da Vincenzo Scamozzi (allievo di Andrea Palladio) La costruzione si caratterizza per la presenza di elementi classici nella facciata principale e si articola intorno al quadrato del cortile centrale.


In direzione nord si giunge infine in un’altra delle piazze “simbolo” di Vicenza: Piazza Matteotti.

Palazzo Chiericati
Da un lato della piazza sorge uno dei palazzi più grandi e maestosi progettati da Palladio: Palazzo Chiericati. Questo edificio fu costruito tra il 1550 e il 1680  come residenza privata nobiliare. Il grande palazzo è costituito da un corpo centrale con due ali simmetriche leggermente arretrate, dotate di grandi logge al livello del piano nobile.
L'armonica facciata è strutturata in due ordini sovrapposti, soluzione fino ad allora mai utilizzata per una residenza privata di città, con un coronamento di statue. Palladio, attento come sempre al valore dei siti e al loro connubio con l’ambiente circostante, fece sì che la nuova dimora dei Chiericati assumesse un carattere ibrido tra la Villa ed il Palazzo, anche in considerazione del fatto che nella configurazione urbanistica dell’epoca, esso si affacciava direttamente in un territorio occupato quasi interamente dalla campagna. Oggi il Palazzo è sede del Museo e della Pinacoteca Civica di Vicenza e può essere visitato.
Il Teatro Olimpico
Ingresso al Teatro Olimpico
Sull’altro lato di Piazza Matteotti sorge L’Accademia del Teatro Olimpico, nella quale, superato un piccolo cortile ricco di statue, è possibile accedere e visitare l’omonimo teatro.
Il Teatro Olimpico di Vicenza è l’ultima opera progettata da Palladio ed è forse il simbolo più maestoso e pregiato della sua arte architettonica.
Il Teatro Olimpico
Venne commissionato nel 1580 dall'Accademia Olimpica di Vicenza, circolo culturale aristocratico, che diede incarico ad Andrea Palladio di progettare uno spazio per rappresentazioni e cerimonie.
In esso vengono riprodotti i motivi del teatro classico romano, storicamente all'aperto, che vengono portati all'interno di uno spazio chiuso ma, allo stesso tempo, aperto dalle profonde prospettive al di là dei grandi portali, generando così un effetto spettacolare.
Sul palcoscenico, leggermente rialzato, è presente un fondale architettonico fisso da cui partono cinque strade apparentemente lunghissime (grazie ad un’ingegnosa illusione ottica) che vorrebbero rappresentare la celebre città greca di Tebe.
Sul soffitto del teatro è stato inoltre dipinto il cielo e le nuvole, come per dare agli spettatori l’illusione di trovarsi in un teatro realmente all’aperto.

Chiunque si rechi a Vicenza poi, non potrà certo terminare la visita della città senza recarsi a Villa Almerico-Capra detta “La Rotonda”.
Essa è la più celebre tra le ville del Palladio, simbolo stesso della sua architettura ed è situata in una posizione leggermente collinare, appena fuori dal centro urbano di Vicenza, in direzione sud, all'inizio della Riviera Berica.
Villa Capra detta la Rotonda
La villa venne commissionata a Palladio nel 1566 da Paolo Almerico, un prelato papale, che desiderava una villa nella quale accogliere gli amici più intimi e la sua corte, collocata in una zona dove si potesse godere di pace e serenità.
La villa è perfettamente simmetrica da tutti i lati con le quattro facciate impostate sul modello dei templi romani. Gli ambienti sono raggruppati intorno ad un salone circolare ricoperto da una cupola. Gli interni sono abbelliti da meravigliosi affreschi e stucchi.
La parte centrale, uno dei motivi palladiani più famosi ed imitati, fu a sua volta ispirato dal Pantheon dell'antica Roma.
La villa fu acquistata nel XX secolo dalla famiglia Valmarana, che si occupò anche dei restauri. Oggi al suo interno si trova una stupenda collezione di dipinti ed è stata trasformata in un museo artistico sia per la costruzione di per sé, che per ciò che racchiude al suo interno.

Santuario del Monte Berico
Un altro luogo molto interessante di Vicenza è il Santuario della Madonna di Monte Berico che domina la città da un colle posto a sud-ovest . Il Santuario è costituito da due chiese: la prima di stile gotico, la seconda è una basilica in stile classico e barocco. Dal 1978 la Madonna di Monte Berico è il principale patrono della città di Vicenza e della sua diocesi.

 

Curiosità:


Tra il 1535 e il 1538, durante i lavori di un cantiere, avvenne l'incontro fondamentale tra Andrea della Gondola e il nobile vicentino Giangiorgio Trissino. Quest’ultimo, poeta e umanista, prenderà il giovane architetto sotto la sua protezione e sarà lui a conferirgli l'aulico soprannome di Palladio.
Giangiorgio Trissino lo guiderà nella sua formazione culturale e allo studio della cultura classica, conducendolo più volte a Roma.

Un trattato di architettura di Palladio
Palladio pubblicò il trattato I quattro libri dell'architettura (1570), il più celebre fra tutti i trattati di architettura rinascimentale, attraverso il quale i suoi modelli hanno avuto una profonda influenza sull'architettura occidentale, anticipando lo stile dell’architettura neoclassica tipica dell’Ottocento.

Palladio in questo trattato sviluppa la teoria delle proporzioni architettoniche già presente nell'antico trattato De Architectura dell'architetto romano Vitruvio di cui Palladio stesso curò una edizione illustrata.

L'imitazione del suo stile diede origine ad un movimento destinato a durare per tre secoli, il palladianesimo, che si richiama ai principi classico-romani. Nei suoi scritti Palladio definì i canoni classici degli ordini architettonici, la progettazione di ville patrizie, di palazzi pubblici e di ponti in legno o muratura.
La Basilica Palladiana
Il trattato di Palladio è stato fino ad oggi un modello classico insuperato per comporre un edificio con precise regole formali e proporzionali. Queste proporzioni permettono di attribuire alle architetture classiche un carattere monumentale maestoso e allo stesso tempo organico ed integrato con gli altri aspetti stilistici delle decorazioni pittoriche e scultoree.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, un bombardamento fece collassare il tetto originale della Basilica palladiana, fatto a carena di nave rovesciata. Solo l’intervento tempestivo dei cittadini nello spegnere l’incendio salvò la Basilica dalla completa distruzione. Il tetto della Basilica  fu in seguito ricostruito fedelmente utilizzando una copertura di rame.

Torre Bissara
Una sorte simile toccò alla vicina torre Bissara: la sua sommità si incendiò e il cupolino crollò al suolo. Il giorno successivo si presentò ai vicentini, mozzata.
Le campane inoltre si erano staccate, distruggendosi sul lastricato della piazza. Assieme alla Basilica negli anni successivi la torre venne ricostruita, non senza polemiche relative alla forma, in parte diversa da quella originaria. Non tutte le campane inoltre vennero ricollocate così come non venne ricollocata la sfera indicante le fasi lunari che era posizionata sotto l'orologio.

Caratteristica della torre è, oltre al normale suono delle ore e delle mezz'ore anche l'ora nona. Si tratta di una particolare melodia (ripristinata solo nel 2005) che si sente suonare sette minuti prima di mezzogiorno e sette minuti prima delle diciotto. (in origine al posto delle 18 suonava alle 24)
Il Palcoscenico del Teatro Olimpico

Lo splendido Teatro Olimpico, primo esempio di teatro stabile coperto realizzato in epoca moderna nel mondo occidentale e ancor oggi capolavoro ineguagliato.
Palladio completò il progetto del Teatro ma non fece in tempo a portarne a termine la realizzazione, che fu affidata all'architetto vicentino Vincenzo Scamozzi, responsabile, tra l’altro della realizzazione dello spettacolare palcoscenico.

Villa Capra detta la Rotonda
Villa Capra fu commissionata nel 1567, ma Palladio non vide mai realizzata la sua opera in quanto morì prima, e fu sostituito, anche in questo caso, da Vincenzo Scamozzi , il quale completò la villa e ne realizzò la cupola centrale.
Questa cupola circolare ( alta 11 metri), nel progetto di Palladio doveva essere emisferica, ma fu realizzata su modello differente, per rievocare le linee di quella del Pantheon romano.

Villa Capra venne concepita come luogo di intrattenimento, su modello romano, e non come centro produttivo come altre ville palladiane.

Ogni lato dell'edificio è perfettamente simmetrico ed inscrivibile in un cerchio perfetto. La prospettiva della villa rispetto ai punti cardinali fu ruotata di circa 45° per permettere alla luce solare di illuminare tutte le stanze in modo uniforme. 

Progetto di Villa Capra
Nel 1786 il poeta tedesco J. W. Goethe intraprese un viaggio in l’Italia e, giunto a Vicenza, si recò a visitare Villa Capra, detta “la Rotonda” della quale scrisse: "Forse mai l'arte architettonica ha raggiunto un tal grado di magnificenza".

La villa fu acquisita e restaurata nelle sue attuali condizioni nel secolo scorso dalla famiglia Valmarana che la trasformarono in una sorta di santuario dedicato alla Cultura, alle Arti e alle Muse dei poeti.

Durante la Seconda guerra Mondiale Vicenza subì 53 incursioni aeree e 30 bombardamenti. Le ostilità cessarono solo nell’Aprile del 1945 con l’ingresso degli americani a Vicenza.

Al termine della guerra i danni alla città e alla sua economia furono incalcolabili e monumenti come i teatri Verdi ed Eretenio, ridotti a macerie, non verranno più ricostruiti. Il Teatro Olimpico, che sorgeva a pochi passi, invece, venne miracolosamente risparmiato dalle bombe.

Palazzo Chiericati
Palazzo Chiericati, ubicato laddove un tempo confluivano il Bacchiglione e il Retrone, venne costruito su un livello rialzato rispetto a quello della città per evitare esondazioni.
E’ interessante ricordare come, durante le piene del vicino Bacchiglione, il Palazzo fosse comunque lambito dalle acque, e raggiungibile solo tramite piccole imbarcazioni.
Il palazzo fu commissionato da Girolamo dei Conti Chiericati e fu poi continuato dal figlio Valerio. I lavori vennero interrotti per molti anni, tanto che, dall’inizio fino alla sua completa realizzazione, trascorse oltre un secolo.

Piazza Matteotti
L’odierna Piazza Matteotti viene comunemente chiamata dai vicentini "l’isola". Questo nome deriva dal fatto che la piazza si trovava nella posizione in cui confluivano i due fiumi che attraversano la città: il Bacchiglione e il Retrone.
Il Retrone nel secolo scorso fu poi deviato, spostandone più a valle la confluenza, per limitare i danni dovuti ai frequenti allagamenti in periodo di piene.

Tra il Seicento e l’Ottocento lo stile Neoclassico ebbe un grande successo e il “Palladianesimo”venne ampiamente sfruttato e imitato in tutta Europa e oltreoceano.
Nel Regno Unito il “Neopalladianesimo” iniziò ad essere molto popolare a metà del XVII secolo e rimpiazzò il barocco come formula di rinnovamento del lessico architettonico utilizzato nell'antichità. Tra i monumenti più importanti di questo periodo basti ricordare il British Museum a Londra e la Saint George's Hall a Liverpool
All'inizio del secolo successivo questo stile diventò di moda, non solo in ambito britannico, ma anche nella maggioranza dei paesi nordeuropei. Più tardi, quando iniziò il suo declino in Europa, lo stile riscosse un grande successo nell'America settentrionale, con esempi di altissimo livello negli edifici disegnati da Thomas Jefferson. Sono in stile neoclassico, per esempio, la Casa Bianca e Il Campidoglio di Washington.

Santuario del Monte Berico
Secondo la leggenda, la costruzione del Santuario del Monte Berico e delle sue due chiese è legata a due apparizioni della Madonna, avvenute in questo luogo ad una contadina di nome Vincenza Pasini: la prima il 7 marzo 1426, l'altra il 1º agosto 1428. In quegli anni, una grave epidemia di peste imperversava a Vicenza, provocando moltissime vittime. Nella sua apparizione, la Madonna chiese la costruzione del santuario per far cessare la peste. La tradizione popolare vuole che, dopo la seconda apparizione, venne costruita la prima chiesa in soli tre mesi, alla fine dei quali la peste fu debellata.

Il settore orafo è talmente fiorente a Vicenza che a volte la città viene annoverata come : “la capitale italiana della lavorazione dell'oro”. Si calcola che oltre un terzo delle esportazioni di oreficeria in Italia abbia sede a Vicenza.

Recensione: 


Piazza dei Signori
Non voglio insinuare che per apprezzare Vicenza bisogna essere obbligatoriamente architetti o comunque cultori di tale materia, però diciamo che, secondo me, aiuta molto.
Vicenza è di per sé una città molto gradevole e il suo centro storico, seppur di modeste dimensioni, si presta molto ad una passeggiata per chi ama trascorrere una giornata in una storica città d’arte.
Non credo però che sia una città che possa essere amata da tutti.
Piazzetta Palladio
Fatta eccezione per la Basilica, la cui solennità appare indiscussa, i palazzi storici palladiani del centro, non stupiscono particolarmente i turisti occasionali, meno informati riguardo al segno che queste opere hanno lasciato nella storia dell’architettura.
Quello che voglio dire è che, ormai, le città moderne di tutto il mondo sono talmente “sature” di architetture neoclassiche (anche ben più maestose) da far apparire quelli di Palladio come dei normalissimi “palazzetti” senza infamia né lode.
Una sala del Teatro Olimpico
Un discorso a parte va fatto per Palazzo Chiericati che, grazie alla sua mole e la sua collocazione privilegiata rispetto al resto del centro storico, spicca per magnificenza ed eleganza.
La scoperta più bella che ho fatto a Vicenza però, è rappresentata dal Teatro Olimpico.
Sinceramente non ne avevo mai sentito parlare (mea culpa) prima di recarmi a Vicenza e, anche lì, mi era sembrata un’esagerazione pagare 8,50 euro di biglietto per visitarlo, eppure devo dire che ne è valsa la pena.
Gli spalti del Teatro
Entrare in questo edificio, apparentemente insignificante, e poi ritrovarsi al centro di un teatro del genere è davvero impressionante. L’illusione è quella di stare realmente in un teatro greco o romano all’aperto e le statue che circondano gli spalti di legno sono meravigliose. Fermarsi a contemplare l’effetto ottico del palcoscenico, che sembra molto più profondo di quanto sia in realtà è sicuramente un’esperienza affascinante.
A Villa Capra detta La Rotonda, purtroppo sono arrivato nel tardo pomeriggio e non ho avuto modo di visitarla all’interno. Purtroppo, infatti, la villa è collocata nell’estrema periferia di Vicenza ed è praticamente necessario avere un’automobile per raggiungerla.
Concordo comunque sul fatto che, almeno per il suo aspetto esteriore, la Rotonda sia uno dei gioielli più preziosi del patrimonio non solo vicentino, ma più in generale di tutta l'arte italiana.
Non mi stupisce che questa villa, icona dell'arte e dell'architettura palladiana, sia diventata quasi sinonimo di bellezza classica e immortale, imitato in tutto il mondo. Del resto basterebbe immaginarci davanti una bella fila di palme e una piscina e risulterebbe praticamente indistinguibile da tutte quelle ville dei multimilionari di Beverly Hills che si vedono nei film.

Voto: 6,5

 

Tempo di soggiorno consigliato: 1 giorno