Perchè questo blog?

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Perchè sono anni che viaggio e fotografo tutto ciò che vedo e mi sono appassionato ad entrambe le cose :-)
Ogni volta torno a casa e penso: "Perchè non tenere un diario di tutti i miei viaggi?". Un bel giorno mi sono reso conto di averlo già: in tutte le mie cartelle sul pc, meticolasamente ordinate per data e descrizione. Fotografie, informazioni,curiosità, mappe ecc.
Non restava che condividerle con il mondo!

martedì 29 maggio 2012

Vicenza

La culla del Neoclassicismo

Introduzione:


Vicenza è una città italiana di circa 115000 abitanti, situata in Veneto e capoluogo dell’omonima provincia. La città sorge nel punto d'incontro dei fiumi Bacchiglione e Retrone ed è cinta a sud dai Colli Berici (tra cui il Monte Berico, sul quale si trova la zona più alta della città).
Panorama della Città
Vicenza ha origini molto antiche ma venne annessa nel 157 a.C. all’impero romano e prosperò nel II secolo durante il regno dell’imperatore Adriano.
In epoca medievale, Vicenza subì la dominazione degli Scaligeri, ma dal 1404 al 1797 il lungo dominio veneziano garantì quattro secoli di pace e benessere, durante i quali le arti raggiunsero livelli eccelsi e l'economia prosperò.
Il '500 fu il secolo del grande architetto Andrea della Gondola, più noto con lo pseudonimo di “Andrea Palladio”, che lasciò a Vicenza e al mondo intero un inestimabile patrimonio artistico. Egli fu il primo architetto a inserire nelle proprie opere elementi “neoclassici”, che si rifacevano agli ideali e formali dell'architettura classica greca e romana, influenzando così l’architettura e le regole dell’urbanesimo nella maggioranza dei paesi europei e, successivamente, nel mondo intero.
Monumento ad Andrea Palladio
Numerose famiglie nobili vicentine (i Porto, i Valmarana, i Thiene, i Trissino…) commissionarono a Palladio la costruzione di palazzi in città e di ville nelle campagne circostanti, che ridisegnarono completamente la scenografia vicentina e resero Palladio una delle personalità più influenti nella storia dell'architettura occidentale.
Costituendo una realizzazione artistica eccezionale per i numerosi contributi architettonici di Andrea Palladio, la città è stata inserita, nel 1994, tra i Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO, di cui sono parte anche le ville palladiane del Veneto.
Nell'Ottocento, dopo la caduta di Napoleone, la città passò all'Impero austro-ungarico e nel 1848 fu coinvolta in prima linea nei violenti tumulti per scacciare gli austriaci.
Durante la prima guerra mondiale Vicenza non fu gravemente danneggiata, ma la seconda guerra mondiale colpì duramente la città, che fu pesantemente bombardata dalle forze alleate tra il 1943 e il 1945 e molti dei suoi monumenti andarono perduti o furono gravemente danneggiati.
Attualmente Vicenza è un importante centro industriale ed economico italiano, la cui economia è trainata soprattutto dal settore metalmeccanico, tessile e orafo.

 
Piazza dei Signori al tramonto

Perché andare:


Vicenza è la meta ideale per gli appassionati di storia dell’architettura che collegano la città alla figura di Andrea Palladio, ed è infatti meta di turismo culturale con flussi da ogni parte d'Italia ed anche dall'estero.
Visitando Vicenza è possibile ammirare alcuni degli edifici progettati dal famoso architetto e apprezzarne la purezza formale che ha incantato generazioni di architetti nei secoli successivi.
Il centro storico, seppur di modeste dimensioni sarà comunque apprezzato da tutti coloro che amano fare una gita fuori porta e trascorrere un pomeriggio visitando una città d’arte.

Luoghi e monumenti di interesse:


La Torre del castello
Piazza dei Signori
La Basilica Palladiana
Loggia del Capitaniato
Il Duomo (Santa Maria Annunciata)
Villa Chiericati
Il Teatro olimpico
I palazzi palladiani del centro storico (Palazzo Porto Breganze, Palazzo Valmarana, Palazzo Trissino al Corso, Palazzo Leoni Montanari, Palazzo Barbaran da Porto, Palazzo Porto, Casa Pigafetta)
Villa Capra detta la Rotonda
Santuario della Madonna del Monte Berico


Dove andare / Cosa fare:

 

 
Palazzo Porto Breganze
La visita della città generalmente parte da Piazza Castello, situata non lontano dalla stazione.
Una volta addentratisi nel centro storico si incontra già la prima opera palladiana: Palazzo Porto Breganze. Questo è uno dei due palazzi ideati da Palladio in città per la famiglia dei Porto, ma rimase purtroppo incompiuto. La facciata esistente è formata da tre semicolonne giganti di ordine corinzio con capitelli ornati da ricchi festoni.
Alla sinistra del frammento è chiaramente visibile la vecchia casa quattrocentesca della famiglia Porto, che era destinata ad essere progressivamente demolita con l’avanzare del cantiere del nuovo palazzo, cosa che evidentemente non avvenne. 

La Cattedrale
Proseguendo è possibile visitare la Cattedrale di Santa Maria Annunciata, la cui cupola fu progettata da Andrea Palladio, su modello della struttura della copertura del Pantheon, ma che purtroppo fu distrutta durante la seconda guerra mondiale come gran parte della Cattedrale, di cui l’unica parte originale è rappresentata dalla facciata. Il prospiciente Museo diocesano conserva vari reperti riferiti alla storia della chiesa e del suo sito.

Dopo una breve passeggiata su Corso Palladio si giunge finalmente nella centralissima Piazza dei Signori nella quale si possono ammirare:

  • La Basilica palladiana
  • La Torre Bissara
  • La Loggia del Capitaniato.

La Basilica Palladiana
Piazza dei Signori, così chiamata perché vi sorgeva il Palazzo della Signoria, è uno dei gioielli di Vicenza, probabilmente il più prezioso, nonché il cuore della città.
All’inizio del ‘500 la Piazza fu in gran parte pavimentata, per essere poi lastricata completamente nei secoli successivi, fino ad assumere verso la metà dell’800 l’aspetto attuale.
Sul lato meridionale della piazza sorge la Basilica Palladiana, la prima opera pubblica progettata da Andrea Palladio, iniziata nel 1549 e conclusosi nel 1617 ben dopo la sua morte. Per la sua costruzione fu impiegata la pietra bianca tipica del luogo.
Particolare delle serliane
Egli progettò delle logge formate dal susseguirsi di un medesimo modulo architettonico, la finestra serliana: un elemento architettonico composto da un arco a tutto sesto affiancato simmetricamente da due aperture sormontate da un architrave; fra l'arco e le due aperture sono collocate due colonne.
La serliana è un elemento tipico dell'architettura romana e bizantina.
Il portico della Basilica accoglie una scala gotica che porta al piano superiore e al vastissimo salone: a metà della scala si può osservare la marmorea "bocca della verità", una feritoia dove si depositavano le denuncie anonime del tempo contro gli appestati.

La Torre Bissara
Attigua alla Basilica è la Torre di Piazza, detta anche Torre Bissara, che in origine, nel Duecento, apparteneva alla famiglia dei Bissari, ma che presto venne ceduta al Comune.
La colonna del leone
Sfuggita al terribile terremoto del 1347, venne sopraelevata verso la metà del Quattrocento raggiungendo l'attuale altezza di 82 metri (uno degli edifici più alti di Vicenza). All'interno vennero posizionate reliquie di santi e le cinque campane. Numerosi furono gli interventi che, nel corso dei secoli, si susseguirono per mantenere la stabilità e la bellezza della torre.

Ai piedi della torre sorgono le due Colonne di Piazza: la Colonna del Leone, posta nel 1464, fu danneggiata nello stesso bombardamento che colpì la Basilica nel 1945 e poi restaurata e la Colonna del Redentore, del 1640, disegnata sul modello di quella del Leone.

Loggia del Capitaniato
Antistante alla Basilica si può inoltre ammirare il palazzo del Capitaniato, noto anche come loggia del Capitanio, un palazzo progettato da Andrea Palladio nel 1565 e costruito nel 1571 attualmente sede del consiglio comunale cittadino. L’edificio si presenta attualmente con una bicromia creata dal rosso del mattone e dal bianco della pietra e degli stucchi.
La facciata presenta tre intercolumnii delimitati da quattro semicolonne giganti che racchiudono gli archi inferiori e le finestre del piano nobile.
Le decorazioni sul fronte principale, rappresentanti delle figure che versano dell'acqua, simboleggiano i fiumi.
Portale della Chiesa dei Servi
Negli intercolumni laterali sono collocate due statue allegoriche commemorative della Battaglia di lepanto: la prima rappresenta la Dea della Vittoria Navale, mentre la seconda la Pace ormai ottenuta. Il piano superiore presenta altre quattro statue che simboleggiano la Virtù, la Fede, la Pietà e l'Onore.

Attigua a Piazza dei Signori si trova inoltre Piazza delle Biade, sulla quale sorge la Chiesa di Santa Maria in Foro detta dei Servi. Il portale della chiesa è stato eseguito dalla bottega presso cui lavorava Andrea Palladio all'inizio della propria carriera e costituirebbe una delle sue primissime opere.

Non lontano da Piazza dei Signori, passeggiando per le vie del centro, si potranno scorgere altri Palazzi palladiani tra cui:

Palazzo Thiene
Palazzo Thiene, sede storica della Banca Popolare di Vicenza, è attualmente utilizzato anche per esposizioni e attività culturali.
Palazzo Valmarana
 PalazzoValmarana, la cui facciata  è una delle realizzazioni palladiane più straordinarie e, allo stesso tempo, singolari. Per la prima volta in un palazzo, un ordine di colonne giganti abbracciano l'intero sviluppo verticale dell'edificio e trae spunto dalle sperimentazioni palladiane sui prospetti di edifici religiosi.
Palazzo Trissino
Palazzo Trissino al Corso, è un edificio situato lungo Corso Palladio a Vicenza e dal 1901 è la sede principale del Comune di Vicenza. Il palazzo fu progettato nel 1588 da Vincenzo Scamozzi (allievo di Andrea Palladio) La costruzione si caratterizza per la presenza di elementi classici nella facciata principale e si articola intorno al quadrato del cortile centrale.


In direzione nord si giunge infine in un’altra delle piazze “simbolo” di Vicenza: Piazza Matteotti.

Palazzo Chiericati
Da un lato della piazza sorge uno dei palazzi più grandi e maestosi progettati da Palladio: Palazzo Chiericati. Questo edificio fu costruito tra il 1550 e il 1680  come residenza privata nobiliare. Il grande palazzo è costituito da un corpo centrale con due ali simmetriche leggermente arretrate, dotate di grandi logge al livello del piano nobile.
L'armonica facciata è strutturata in due ordini sovrapposti, soluzione fino ad allora mai utilizzata per una residenza privata di città, con un coronamento di statue. Palladio, attento come sempre al valore dei siti e al loro connubio con l’ambiente circostante, fece sì che la nuova dimora dei Chiericati assumesse un carattere ibrido tra la Villa ed il Palazzo, anche in considerazione del fatto che nella configurazione urbanistica dell’epoca, esso si affacciava direttamente in un territorio occupato quasi interamente dalla campagna. Oggi il Palazzo è sede del Museo e della Pinacoteca Civica di Vicenza e può essere visitato.
Il Teatro Olimpico
Ingresso al Teatro Olimpico
Sull’altro lato di Piazza Matteotti sorge L’Accademia del Teatro Olimpico, nella quale, superato un piccolo cortile ricco di statue, è possibile accedere e visitare l’omonimo teatro.
Il Teatro Olimpico di Vicenza è l’ultima opera progettata da Palladio ed è forse il simbolo più maestoso e pregiato della sua arte architettonica.
Il Teatro Olimpico
Venne commissionato nel 1580 dall'Accademia Olimpica di Vicenza, circolo culturale aristocratico, che diede incarico ad Andrea Palladio di progettare uno spazio per rappresentazioni e cerimonie.
In esso vengono riprodotti i motivi del teatro classico romano, storicamente all'aperto, che vengono portati all'interno di uno spazio chiuso ma, allo stesso tempo, aperto dalle profonde prospettive al di là dei grandi portali, generando così un effetto spettacolare.
Sul palcoscenico, leggermente rialzato, è presente un fondale architettonico fisso da cui partono cinque strade apparentemente lunghissime (grazie ad un’ingegnosa illusione ottica) che vorrebbero rappresentare la celebre città greca di Tebe.
Sul soffitto del teatro è stato inoltre dipinto il cielo e le nuvole, come per dare agli spettatori l’illusione di trovarsi in un teatro realmente all’aperto.

Chiunque si rechi a Vicenza poi, non potrà certo terminare la visita della città senza recarsi a Villa Almerico-Capra detta “La Rotonda”.
Essa è la più celebre tra le ville del Palladio, simbolo stesso della sua architettura ed è situata in una posizione leggermente collinare, appena fuori dal centro urbano di Vicenza, in direzione sud, all'inizio della Riviera Berica.
Villa Capra detta la Rotonda
La villa venne commissionata a Palladio nel 1566 da Paolo Almerico, un prelato papale, che desiderava una villa nella quale accogliere gli amici più intimi e la sua corte, collocata in una zona dove si potesse godere di pace e serenità.
La villa è perfettamente simmetrica da tutti i lati con le quattro facciate impostate sul modello dei templi romani. Gli ambienti sono raggruppati intorno ad un salone circolare ricoperto da una cupola. Gli interni sono abbelliti da meravigliosi affreschi e stucchi.
La parte centrale, uno dei motivi palladiani più famosi ed imitati, fu a sua volta ispirato dal Pantheon dell'antica Roma.
La villa fu acquistata nel XX secolo dalla famiglia Valmarana, che si occupò anche dei restauri. Oggi al suo interno si trova una stupenda collezione di dipinti ed è stata trasformata in un museo artistico sia per la costruzione di per sé, che per ciò che racchiude al suo interno.

Santuario del Monte Berico
Un altro luogo molto interessante di Vicenza è il Santuario della Madonna di Monte Berico che domina la città da un colle posto a sud-ovest . Il Santuario è costituito da due chiese: la prima di stile gotico, la seconda è una basilica in stile classico e barocco. Dal 1978 la Madonna di Monte Berico è il principale patrono della città di Vicenza e della sua diocesi.

 

Curiosità:


Tra il 1535 e il 1538, durante i lavori di un cantiere, avvenne l'incontro fondamentale tra Andrea della Gondola e il nobile vicentino Giangiorgio Trissino. Quest’ultimo, poeta e umanista, prenderà il giovane architetto sotto la sua protezione e sarà lui a conferirgli l'aulico soprannome di Palladio.
Giangiorgio Trissino lo guiderà nella sua formazione culturale e allo studio della cultura classica, conducendolo più volte a Roma.

Un trattato di architettura di Palladio
Palladio pubblicò il trattato I quattro libri dell'architettura (1570), il più celebre fra tutti i trattati di architettura rinascimentale, attraverso il quale i suoi modelli hanno avuto una profonda influenza sull'architettura occidentale, anticipando lo stile dell’architettura neoclassica tipica dell’Ottocento.

Palladio in questo trattato sviluppa la teoria delle proporzioni architettoniche già presente nell'antico trattato De Architectura dell'architetto romano Vitruvio di cui Palladio stesso curò una edizione illustrata.

L'imitazione del suo stile diede origine ad un movimento destinato a durare per tre secoli, il palladianesimo, che si richiama ai principi classico-romani. Nei suoi scritti Palladio definì i canoni classici degli ordini architettonici, la progettazione di ville patrizie, di palazzi pubblici e di ponti in legno o muratura.
La Basilica Palladiana
Il trattato di Palladio è stato fino ad oggi un modello classico insuperato per comporre un edificio con precise regole formali e proporzionali. Queste proporzioni permettono di attribuire alle architetture classiche un carattere monumentale maestoso e allo stesso tempo organico ed integrato con gli altri aspetti stilistici delle decorazioni pittoriche e scultoree.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, un bombardamento fece collassare il tetto originale della Basilica palladiana, fatto a carena di nave rovesciata. Solo l’intervento tempestivo dei cittadini nello spegnere l’incendio salvò la Basilica dalla completa distruzione. Il tetto della Basilica  fu in seguito ricostruito fedelmente utilizzando una copertura di rame.

Torre Bissara
Una sorte simile toccò alla vicina torre Bissara: la sua sommità si incendiò e il cupolino crollò al suolo. Il giorno successivo si presentò ai vicentini, mozzata.
Le campane inoltre si erano staccate, distruggendosi sul lastricato della piazza. Assieme alla Basilica negli anni successivi la torre venne ricostruita, non senza polemiche relative alla forma, in parte diversa da quella originaria. Non tutte le campane inoltre vennero ricollocate così come non venne ricollocata la sfera indicante le fasi lunari che era posizionata sotto l'orologio.

Caratteristica della torre è, oltre al normale suono delle ore e delle mezz'ore anche l'ora nona. Si tratta di una particolare melodia (ripristinata solo nel 2005) che si sente suonare sette minuti prima di mezzogiorno e sette minuti prima delle diciotto. (in origine al posto delle 18 suonava alle 24)
Il Palcoscenico del Teatro Olimpico

Lo splendido Teatro Olimpico, primo esempio di teatro stabile coperto realizzato in epoca moderna nel mondo occidentale e ancor oggi capolavoro ineguagliato.
Palladio completò il progetto del Teatro ma non fece in tempo a portarne a termine la realizzazione, che fu affidata all'architetto vicentino Vincenzo Scamozzi, responsabile, tra l’altro della realizzazione dello spettacolare palcoscenico.

Villa Capra detta la Rotonda
Villa Capra fu commissionata nel 1567, ma Palladio non vide mai realizzata la sua opera in quanto morì prima, e fu sostituito, anche in questo caso, da Vincenzo Scamozzi , il quale completò la villa e ne realizzò la cupola centrale.
Questa cupola circolare ( alta 11 metri), nel progetto di Palladio doveva essere emisferica, ma fu realizzata su modello differente, per rievocare le linee di quella del Pantheon romano.

Villa Capra venne concepita come luogo di intrattenimento, su modello romano, e non come centro produttivo come altre ville palladiane.

Ogni lato dell'edificio è perfettamente simmetrico ed inscrivibile in un cerchio perfetto. La prospettiva della villa rispetto ai punti cardinali fu ruotata di circa 45° per permettere alla luce solare di illuminare tutte le stanze in modo uniforme. 

Progetto di Villa Capra
Nel 1786 il poeta tedesco J. W. Goethe intraprese un viaggio in l’Italia e, giunto a Vicenza, si recò a visitare Villa Capra, detta “la Rotonda” della quale scrisse: "Forse mai l'arte architettonica ha raggiunto un tal grado di magnificenza".

La villa fu acquisita e restaurata nelle sue attuali condizioni nel secolo scorso dalla famiglia Valmarana che la trasformarono in una sorta di santuario dedicato alla Cultura, alle Arti e alle Muse dei poeti.

Durante la Seconda guerra Mondiale Vicenza subì 53 incursioni aeree e 30 bombardamenti. Le ostilità cessarono solo nell’Aprile del 1945 con l’ingresso degli americani a Vicenza.

Al termine della guerra i danni alla città e alla sua economia furono incalcolabili e monumenti come i teatri Verdi ed Eretenio, ridotti a macerie, non verranno più ricostruiti. Il Teatro Olimpico, che sorgeva a pochi passi, invece, venne miracolosamente risparmiato dalle bombe.

Palazzo Chiericati
Palazzo Chiericati, ubicato laddove un tempo confluivano il Bacchiglione e il Retrone, venne costruito su un livello rialzato rispetto a quello della città per evitare esondazioni.
E’ interessante ricordare come, durante le piene del vicino Bacchiglione, il Palazzo fosse comunque lambito dalle acque, e raggiungibile solo tramite piccole imbarcazioni.
Il palazzo fu commissionato da Girolamo dei Conti Chiericati e fu poi continuato dal figlio Valerio. I lavori vennero interrotti per molti anni, tanto che, dall’inizio fino alla sua completa realizzazione, trascorse oltre un secolo.

Piazza Matteotti
L’odierna Piazza Matteotti viene comunemente chiamata dai vicentini "l’isola". Questo nome deriva dal fatto che la piazza si trovava nella posizione in cui confluivano i due fiumi che attraversano la città: il Bacchiglione e il Retrone.
Il Retrone nel secolo scorso fu poi deviato, spostandone più a valle la confluenza, per limitare i danni dovuti ai frequenti allagamenti in periodo di piene.

Tra il Seicento e l’Ottocento lo stile Neoclassico ebbe un grande successo e il “Palladianesimo”venne ampiamente sfruttato e imitato in tutta Europa e oltreoceano.
Nel Regno Unito il “Neopalladianesimo” iniziò ad essere molto popolare a metà del XVII secolo e rimpiazzò il barocco come formula di rinnovamento del lessico architettonico utilizzato nell'antichità. Tra i monumenti più importanti di questo periodo basti ricordare il British Museum a Londra e la Saint George's Hall a Liverpool
All'inizio del secolo successivo questo stile diventò di moda, non solo in ambito britannico, ma anche nella maggioranza dei paesi nordeuropei. Più tardi, quando iniziò il suo declino in Europa, lo stile riscosse un grande successo nell'America settentrionale, con esempi di altissimo livello negli edifici disegnati da Thomas Jefferson. Sono in stile neoclassico, per esempio, la Casa Bianca e Il Campidoglio di Washington.

Santuario del Monte Berico
Secondo la leggenda, la costruzione del Santuario del Monte Berico e delle sue due chiese è legata a due apparizioni della Madonna, avvenute in questo luogo ad una contadina di nome Vincenza Pasini: la prima il 7 marzo 1426, l'altra il 1º agosto 1428. In quegli anni, una grave epidemia di peste imperversava a Vicenza, provocando moltissime vittime. Nella sua apparizione, la Madonna chiese la costruzione del santuario per far cessare la peste. La tradizione popolare vuole che, dopo la seconda apparizione, venne costruita la prima chiesa in soli tre mesi, alla fine dei quali la peste fu debellata.

Il settore orafo è talmente fiorente a Vicenza che a volte la città viene annoverata come : “la capitale italiana della lavorazione dell'oro”. Si calcola che oltre un terzo delle esportazioni di oreficeria in Italia abbia sede a Vicenza.

Recensione: 


Piazza dei Signori
Non voglio insinuare che per apprezzare Vicenza bisogna essere obbligatoriamente architetti o comunque cultori di tale materia, però diciamo che, secondo me, aiuta molto.
Vicenza è di per sé una città molto gradevole e il suo centro storico, seppur di modeste dimensioni, si presta molto ad una passeggiata per chi ama trascorrere una giornata in una storica città d’arte.
Non credo però che sia una città che possa essere amata da tutti.
Piazzetta Palladio
Fatta eccezione per la Basilica, la cui solennità appare indiscussa, i palazzi storici palladiani del centro, non stupiscono particolarmente i turisti occasionali, meno informati riguardo al segno che queste opere hanno lasciato nella storia dell’architettura.
Quello che voglio dire è che, ormai, le città moderne di tutto il mondo sono talmente “sature” di architetture neoclassiche (anche ben più maestose) da far apparire quelli di Palladio come dei normalissimi “palazzetti” senza infamia né lode.
Una sala del Teatro Olimpico
Un discorso a parte va fatto per Palazzo Chiericati che, grazie alla sua mole e la sua collocazione privilegiata rispetto al resto del centro storico, spicca per magnificenza ed eleganza.
La scoperta più bella che ho fatto a Vicenza però, è rappresentata dal Teatro Olimpico.
Sinceramente non ne avevo mai sentito parlare (mea culpa) prima di recarmi a Vicenza e, anche lì, mi era sembrata un’esagerazione pagare 8,50 euro di biglietto per visitarlo, eppure devo dire che ne è valsa la pena.
Gli spalti del Teatro
Entrare in questo edificio, apparentemente insignificante, e poi ritrovarsi al centro di un teatro del genere è davvero impressionante. L’illusione è quella di stare realmente in un teatro greco o romano all’aperto e le statue che circondano gli spalti di legno sono meravigliose. Fermarsi a contemplare l’effetto ottico del palcoscenico, che sembra molto più profondo di quanto sia in realtà è sicuramente un’esperienza affascinante.
A Villa Capra detta La Rotonda, purtroppo sono arrivato nel tardo pomeriggio e non ho avuto modo di visitarla all’interno. Purtroppo, infatti, la villa è collocata nell’estrema periferia di Vicenza ed è praticamente necessario avere un’automobile per raggiungerla.
Concordo comunque sul fatto che, almeno per il suo aspetto esteriore, la Rotonda sia uno dei gioielli più preziosi del patrimonio non solo vicentino, ma più in generale di tutta l'arte italiana.
Non mi stupisce che questa villa, icona dell'arte e dell'architettura palladiana, sia diventata quasi sinonimo di bellezza classica e immortale, imitato in tutto il mondo. Del resto basterebbe immaginarci davanti una bella fila di palme e una piscina e risulterebbe praticamente indistinguibile da tutte quelle ville dei multimilionari di Beverly Hills che si vedono nei film.

Voto: 6,5

 

Tempo di soggiorno consigliato: 1 giorno

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